IL RISPARMIO

IL RISPARMIO

Ieri il Governo ha fatto fare un passo in avanti alla sicurezza dei risparmi e dei risparmiatori. Ha varato la legge di riforma della Banca d'Italia. L'ha resa più forte, più indipendente e più trasparente. Così potrà vigilare di più e meglio sulle banche. Ha lasciato al suo governatore attuale, Antonio Fazio, e alla sua coscienza, la decisione sul da farsi.
Dopo gli scandali Cirio e Parmalat quello che ha fatto il governo rientra negli atti dovuti nei confronti dei cittadini (risparmiatori). Questo non ne diminuisce l'importanza ma ne sottolinea la bontà. Vediamo perché i consumatori potranno ritenersi più garantiti, una volta attuata la riforma.
Le banche usciranno dalla proprietà della Banca d'Italia, entrerà lo Stato. In altri termini: quelli che devono essere controllati non saranno i proprietari dell'ente che li deve controllare. In Europa è un po' dappertutto così. Ci siamo arrivati anche noi, grazie a questo governo che qualcuno dà per morto o in profonda agonia.
Ci sarà più collegialità nelle decisioni. Il governatore mantiene il potere monocratico ma, per ogni decisione che prenderà, dovrà - preventivamente - sentire il parere di un Direttorio. Solo a comandare ma non solo a decidere. Non è detto che le decisioni prese da molti siano sempre migliori di quelle prese da uno solo. Meccanismi infallibili non ce ne sono. Tuttavia, si potrà essere un po' più certi che le decisioni non saranno prese secondo gli interessi di una o poche parti in gioco. Tutti potranno sapere di più cosa verrà deciso nelle stanze di Palazzo Koch, e non a babbo morto. Ogni sei mesi la Banca d'Italia dovrà riferire al Parlamento e al Governo quello che ha fatto, gli atti saranno resi pubblici e si potranno conoscere anche i verbali delle riunioni. È diverso sapere che quello che si dice in una riunione lo potranno conoscere, subito, tutti dal sapere che, dopo tanto, lo sapranno in pochi. Si chiama trasparenza proprio perché, da fuori, si può vedere cosa succede dentro. Essendo che quello che succede lì, nello specifico, ha effetti su quello che i cittadini dalle tasche hanno trasferito nei forzieri delle banche.
Oltre ai risparmiatori questo interessa molto anche ai cittadini perché certe decisioni della Banca d'Italia hanno risvolti politici importanti: influiscono, infatti, sul tipo di sistema del credito e, quindi, sullo sviluppo economico del Paese, sistema che non eccelle, ad oggi, per efficienza e convenienza il Governatore durerà in carica sette anni e non sarà rieleggibile. Questa norma scaturisce da secoli di conoscenza della natura umana che, come risulta da una sua osservazione anche disattenta, e salvo casi di conclamate virtù eroiche, non è infallibile. Essa si adatta meglio al vizio che alla virtù e il limite temporale è una questione di prudenza.

Il filosofo inglese John Locke sosteneva che tra i diritti naturali ci sono quelli di proprietà sul proprio corpo, sul proprio lavoro e sui frutti del proprio lavoro. Tra i frutti del proprio lavoro c'è anche il risparmio. Questa legge aiuta a proteggerlo.

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