Rispetto Saviano ma lui accetti le critiche

Il presidente della Mondadori, Marina Berlusconi, risponde allo scrittore Roberto Saviano, che in un'intervista a Vanity Fair ha parlato del suo futuro nella casa editrice ("Resterò fino a quando le condizioni di libertà saranno garantite fino in fondo..."): "Difenderei Gomorra anche se non mi piacesse"

Vorrei tranquillizzare Ro­berto Saviano, il quale riapre un po’ a sorpresa una polemi­ca tirandomi direttamente in ballo come presidente della Mondadori e costringendo­mi quindi a ripetere  cose che ho già detto.

La mia famiglia controlla la principale casa editrice italiana da vent’anni, e la Mondadori, anche se Saviano evoca inesistenti quanto impossibili contrapposizioni tra «buoni» e «cattivi», è esattamente quello che abbiamo sempre voluto che fosse: è la migliore e la più concreta dimostrazione di come noi Berlusconi intendiamo e interpretiamo il mestiere dell’editore. Un mestiere che si fonda su alcuni valori irrinunciabili: il rispetto di tutte le opinioni, la libertà di espressione, il pluralismo. In tutto questo non c’è alcuna faticosa concessione e niente di eroico. Questi sono gli stessi valori ai quali sono stata educata e che ho visto e vedo mio padre difendere da sempre, valori che ritengo fondamentali non solo nel mio lavoro da editore ma nella mia stessa vita.

La famiglia Berlusconi in questi vent’anni ha definito, condiviso, supportato e tutelato la politica editoriale della Mondadori. Ed è anche grazie a questo che la Mondadori è quella grande casa editrice che ha accompagnato Saviano lungo la strada del suo più che meritato successo.

Ma sono proprio i valori di libertà, rispetto e pluralismo a farmi ripetere ancora una volta che nessuno può ritenersi al di sopra delle critiche. Critiche che si possono condividere o meno, ma che certamente sono cosa del tutto diversa dalle censure o dagli «attacchi» di cui Saviano parla. E sempre questi stessi valori, naturalmente, mi hanno portato a non pensare mai, e tantomeno ad affermare, che non si debba parlare di mafia, o che non si debba pubblicare un libro piuttosto che un altro. Ho solo sostenuto e sostengo che sarebbe giusto evidenziare anche i successi senza precedenti che questo governo e quindi il nostro Paese stanno ottenendo contro la criminalità organizzata, successi ai quali, e lo noto con rammarico da cittadina italiana e da lettrice di giornali, spesso non vengono dati il dovuto riconoscimento e la dovuta risonanza.

Detto tutto questo, non vorrei essere fraintesa: ritengo Roberto Saviano un grande scrittore, ribadisco la stima nei suoi confronti e il più totale rispetto per il coraggio che ha avuto e per il prezzo che sta pagando. Ci tengo anche ad aggiungere, non se ne stupisca l’autore, che Gomorra non solo l’ho letto ma mi è anche piaciuto. L’ho trovato un libro forte, di pregio e di livello. Ma anche se non mi fosse piaciuto, nulla sarebbe cambiato.

Quel che conta è che sia stato apprezzato da milioni e milioni di persone in tutto il mondo. Perché un editore davvero liberale sa sempre tenere rigorosamente distinte le proprie opinioni personali dalle scelte della sua casa editrice.

Marina Berlusconi
Presidente Mondadori

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