Resta critica, sotto il profilo della sicurezza, la situazione nelle vicinanze della stazione Centrale. Anche venerdì i carabinieri, impegnati nei servizi predisposti dal governo, hanno denunciato due nordafricani coinvolti in una rissa. È successo in via Gaffurio. Intervenuti su segnalazione al 112 per una lite in strada tra cinque persone, i militari dell'Arma hanno bloccato due marocchini, di 50 e 42 anni. Dagli accertamenti e dalla presenza di alcuni testimoni, è emerso che, poco prima, si erano messi a litigare e poi erano venuti alle mani con altri tre immigrati pakistani. I due denunciati sono stati accompagnati al Fatebenefratelli dove il 50enne è stato medicato per una ferita alla testa e il 42enne per delle escoriazioni di poco conto alla schiena e alla testa. «Sono in corso gli accertamenti e l'acquisizione delle immagini degli impianti di videosorveglianza per individuare gli altri che hanno partecipato alla rissa fanno sapere i militari.
In stazione Centrale l'operazione di «presenza e controllo preventivo» sul territorio da parte delle forze dell'ordine - fortemente voluta dal governo di Giorgia Meloni ma anche da quelli precedenti negli anni difficili dell'immigrazione incontrollata e spesso violenta - va avanti dal 16 gennaio. Per la premier (lo ha assicurato lei stessa con grande chiarezza a inizio febbraio, durante la conferenza stampa tenuta in prefettura insieme al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi) non si tratta di operazioni spot, bensì di «un modo molto concreto per tornare a far vivere un luogo centrale come la stazione per le persone che usano i servizi e per i turisti (...) il segnale di una presenza continuativa dello Stato». Il sindaco Beppe Sala aveva concordato con Meloni su tutta la linea, preannunciando l'allungamento dei servizi coordinati fino a maggio: «Novità positiva, bisogna andare avanti».
Nonostante le operazioni di restyling che, tra l'altro, hanno portato in stazione bellissimi negozi e ristoranti molto frequentati, la Centrale resta un luogo che non convince e passare in zona dopo una certa ora, tra bivacchi e brutte facce, è un'alternativa da prendere in considerazione
solo in extremis. L'ormai arcinota «percezione» d'insicurezza in questo caso specifico non c'entra nulla: sono i fatti, la cronaca, come quanto accaduto venerdì in via Gaffurio, a confermare quanto l'opzione sia da scartare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.