Questo fine settimana è il momento giusto per sfuggire dal grigiore quotidiano di gennaio e tuffarsi nei colori e nella grazia della Belle Époque, quel periodo in cui tutto sembrava andare bene. Già, proprio così. Per una quarantina d'anni, tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, in Europa si respirava aria buona: l'economia teneva, la scienza faceva enormi passi avanti, i teatri erano pieni, i giornali vivevano una felice stagione, la gente imparava che cosa significasse «fare i turisti», visitare il mondo, apprezzare l'arte, la lettura, la musica.
Una mostra a Palazzo Martinengo di Brescia ci fa viaggiare nel tempo e ci porta nella Ville Lumière che più di ogni altra città dell'epoca seppe incarnare il sogno di un'epoca d'oro: «La Belle Époque. L'arte nella Parigi di Boldini e De Nittis», curata con passione da Francesca Dini e Davide Dotti e organizzata dall'Associazione di Amici di Palazzo Martinengo, è un incanto di colori, grazia e bellezza. Articolata in nove sezioni e un'ottantina di opere, ci racconta la storia degli «italiani di Parigi», che contribuirono più e meglio di altri al mito della Belle Époque. I nomi? Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi, Vittorio Corcos, Antonio Mancini. Vediamo le loro firme su tela sfilare, una accanto all'altra, in un felice allestimento che ben si sposa con gli spazi eleganti del cinquecentesco Palazzo Martinengo: le opere presentate provengono, e questo aggiunge fascino al progetto espositivo, da collezioni private solitamente inaccessibili, con alcuni prestiti da istituzioni museali come il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e Palazzo Te di Mantova. Osservando i ritratti, le scene di vita quotidiana, gli interni di salotti borghesi e quelli dei caffè, vediamo come quelli che quasi subito sono definiti gli «italiani di Parigi» (spesso trasferiti nella capitale francese perché il mercato dei collezionisti richiedeva il loro talento) si muovevano con bravura, imponendo il loro stile. Dal 1870 e fino agli anni Venti del Novecento l'arte a Parigi è «made in Italy» ed è fatta di pennellate capaci di descrivere i preziosi tessuti indossati dalle dame del tempo, il calore dei bistrot, il rumore dei teatri, l'eleganza dei parchi pubblici, la frenesia lungo i boulevard brulicanti di vita.
De Nittis e Boldini sono i maestri dei ritratti e dei salotti esclusivi, Zandomeneghi contribuisce a costruire il mito della donna parigina come icona di femminilità, Corcos imprime su tela la gioia di vivere, Mancini la semplicità dei bambini.
Grazie a questi italiani, la Ville Lumière brilla ancora di più: in mostra, oltre a dipinti celeberrimi come «Al Café Nouvelle Athènes» di Federico Zandomeneghi, «Leontine che pattina» di Giuseppe De Nittis e il «Ritratto di Miss Bell» di Giovanni Boldini, un'accurata selezione di eleganti abiti femminili del tempo, insieme a colorati manifesti, le cosiddette affiches che pubblicizzavano i cabaret, i café chantant e i primi magazzini, contribuiscono a ricostruire l'atmosfera magica della Belle Époque.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.