Il 2025 del Piccolo Teatro di Milano prosegue con tante proposte davvero allettanti. Fino al 16 febbraio, è in scena Darwin, Nevada, firmato da Marco Paolini e Matthew Lenton. Seguendo le tracce di Charles Darwin, sullo sfondo di una sperduta ghost town americana che porta lo stesso nome dello scienziato, cinque personaggi intrecciano le loro esistenze in un racconto di frontiere, spostamenti e migrazioni. Sempre fino al 16, ma al Teatro Grassi, Antonio Latella è in scena con Zorro, che ha scritto insieme a Federico Bellini: il cavaliere mascherato e la lettera che lo simboleggia l'ultima dell'alfabeto sono lo spunto di questo nuovo lavoro in cui il regista, rileggendo in chiave contemporanea il mito dei supereroi, punta il riflettore sulle aree a rischio nella società del XXI secolo. Dello stesso progetto artistico fa parte anche Wonder Woman (dal 5 maggio), prodotto da TPE, e ispirato a un caso di cronaca di violenza di genere. Al Teatro Studio Melato, Pier Lorenzo Pisano è in scena Semidei: in una drammaturgia ispirata ai miti secondari del ciclo troiano, l'autore artista associato al Piccolo ci presenta i celebri eroi ed eroine della saga prima nel momento sereno e gioioso che precedette i dieci anni della guerra di Troia, poi nella fase seguita alla distruzione della città.
Gli appuntamenti proseguono con il ritorno di uno straordinario successo della stagione 23/24: Ho paura torero di Pedro Lemebel, con Lino Guanciale diretto da Claudio Longhi. Il drammaturgo e regista uruguaiano Gabriel Calderón è per la prima volta al Piccolo con Storia di un cinghiale. Qualcosa su Riccardo III, monologo affidato a Francesco Montanari. Davide Enia esplora la nevrosi dei palermitani nei confronti della criminalità organizzata in Autoritratto. Ideato da Sotterraneo, Dance Me to the End of the World è il terzo dispositivo site-specific per il quartiere Corvetto, nell'ambito di UNLOCK THE CITY!. Marco D'Agostin propone il nuovo Asteroide, omaggio alle travolgenti e incomprensibili logiche del musical.
Quattro le coproduzioni internazionali, in cartellone, da febbraio. Gaia Saitta, formatasi in Italia e attiva in Belgio, porta in scena Les jours de mon abandon / I giorni dell'abbandono, da Elena Ferrante. Con Parallax, Kornél Mundruczó racconta una saga familiare nell'Ungheria contemporanea. Christoph Marthaler torna a Milano con Il vertice: teatro, canto e musica, intorno alla polisemia di una parola (in tedesco Gipfel), che designa la cima di una montagna, un summit politico e un croissant! Il collettivo fiammingo FC Bergman propone Works and Days, ispirato a Le opere e i giorni di Esiodo.
Tra i registi ospiti, Roberto Andò con Sarabanda, Leonardo Petrillo con Ezra in gabbia, Valerio Binasco con Sei personaggi in cerca d'autore, Gabriele Lavia con Lungo viaggio verso la notte, Massimiliano Civica con Capitolo Due, Fabiana Iacozzilli con Il grande vuoto, Federico Tiezzi con Fedra, Piero Maccarinelli con Il caso Kaufmann, Liv Ferracchiati con Stabat Mater, Luca De Fusco con Anna Karenina, Sandro Lombardi con Erodiàs + Mater strangosciàs, Valter Malosti con Cleopatràs in forma di concerto, Stefano Massini, l'appuntamento con la Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala e con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli. E ancora Milano per Gaber e Milano Flamenco Festival. Tutte le informazioni su piccoloteatro.org
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