La rivincita del viola Papa Waigo

La rivincita del viola Papa Waigo

A Genova, al Genoa, non lo avevano capito. Ma adesso Papa Waigo si prende la sua rivincita. Tre gol, uno dei quali, pesantissimo segnato alla Juventus, ma con la maglia viola della Fiorentina. «Mi fa piacere - ha detto ieri - che a Genova mi rimpiangano, ho sempre lavorato sodo ma non faccio io le mie scelte. Comunque il destino mi ha portato a Firenze e voglio fare bene, se resterò sarò felice».
Ma il Genoa in questo momento ha altro a cui pensare. Intanto per un mese dovrà fare a meno di Cesare Bovo. Che l'infortunio al difensore romano fosse importante lo si era capito subito, ma che il giocatore fosse costretto a stare fermo per le prossime cinque partite, questo no. La prognosi implacabile, lesione di 1° grado del muscolo soleo, è arrivata dopo gli esami diagnostici a cui è sottoposto ieri il polpaccio sinistro del centrale rossoblù. Più clemente invece è stata la sentenza del bollettino medico su Santos: il brasiliano deve fare i conti un trauma elongativo all'adduttore destro che lo terrà fermo per una decina di giorni . Entrambi inizieranno già oggi il programma riabilitativo, con una giornata di anticipo rispetto alla ripresa della preparazione fissata da Gasperini per domani a Pegli. Certo il tecnico rossoblù anche contro la Juve dovrà fare i conti con l'emergenza in difesa.
Intanto si continua a riflettere sulla sconfitta in Sardegna che ha smentito la legge del «non c'è il due senza il tre» che all'andata aveva funzionato alla perfezione. Dopo i successi con Udinese e Napoli è maturata una battuta d'arresto figlia di stanchezza, infortuni e anche un po' di sufficienza. Perché contro l'ultima in classifica il Grifone, che pure era passato in vantaggio, è sembrato un po' scarico e dopo essersi trovato sotto per due prodezze dell'attaccante sardo dal nome sintomatico, Acquafresca, si è gelato non riuscendo più a essere pericoloso.
Un'occasione mancata per il salto di qualità in una classifica che resta assolutamente tranquilla, con la zona retrocessione undici punti e nove squadre sotto. Una distanza che definire di sicurezza sarebbe eufemistico, ma che prudenzialmente si può anche chiamare giusta.
Giusta perché adesso il calendario presenta un poker di sfide davvero difficili.

Si parte dal big match con la Juve che potrebbe portare al «tutto esaurito» al Ferraris, si prosegue con la sfida di Firenze con la squadra di Prandelli per poi affrontare l'Inter e andare a far visita al Palermo. Resta una curiosità: quella veder all'opera i frutti del mercato di gennaio con Vanden Borre e Wilson ancora oggetti misteriosi.

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