«Oggi, molto probabilmente, qualcuno verrà a portarti dei fiori. Lo faranno solo perché per l'ennesima volta troveranno telecamere e giornalisti. Poi si dimenticheranno di nuovo di te e della tua storia». Sono parole durissime, quelle scritte da Paola Scafidi, la sorella di Vito, il ragazzo morto a novembre nel crollo della scuola di Rivoli Torinese. Paola ha aspettato il suono della campanella e l'ingresso in classe dei compagni del fratello che non c'è più per presentarsi davanti al liceo scientifico Darwin, teatro di quella terribile tragedia. La giovane ha preso la lettera e l'ha affissa vicino alla lapide dedicata al ragazzo, fuori dal cancello della scuola. «Questa scuola - dice Paola che ha appeso il foglio prima della cerimonia di inaugurazione - si è portata via te, i tuoi sogni, i nostri sogni e il nostro futuro. I miei occhi sono fissi sul cantiere a sinistra vicino all'ingresso. Sei dovuto morire tu, Vito, per far cambiare faccia a questa scuola di cui sono tutti orgogliosi. Hai mosso un sistema, Vito, ma hai dovuto pagare con la vita».
Parole colme di rabbia, quelle di Paola che insieme ai suoi genitori aveva chiesto che il liceo cambiasse nome e fosse intitolato alla memoria del fratello. Ma il consiglio d'istituto ha deciso che tutto resterà come prima. E l'amarezza della famiglia Scafidi è la stessa di Andrea Macrì che è sopravvissuto al crollo ma è tornato in classe in carrozzina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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