Il terzetto Prodi-Visco-Padoa Schioppa considera il cittadino italiano un mulo da soma. Il mulo, infatti, è molto volenteroso, paziente, costante. Ma non fino all'infinito. Si dice che nell'esercito prussiano una delle maggiori cause di morte dei soldati fossero i calci dei muli che non sopportavano una soma più pesante di tanto. Non so se i muli prussiani fossero prussiani anche nell'animo e, quindi, sopportassero pesi estremi. Il cittadino-contribuente-mulo italiano non è prussiano. Infatti in questa tornata di elezioni ha scalciato contro questo governo il suo presidente, lo stimatissimo Professor Prodi, il ministro sanguisuga Vincenzo Visco e l'impassibile ed etereo ministro Padoa-Schioppa.
Perché questo governo ricorre sempre alle tasse? Perché questo governo è una pentola a pressione che, come è noto, senza una valvola di sfogo scoppierebbe. Quindi: i tagli non li può fare perché scoppierebbe la sinistra estrema, le riforme strutturali non le può fare perché scoppierebbe pentola e contenuto. Cosa fare? Tasse, sempre tasse, sempre più tasse.
Esempi. Non tornano i conti dello Stato? Aumentiamo le tasse. Non si può fare la riforma delle pensioni e quindi i bilanci andrebbero a carte quarantotto? Si aumentano le tasse. Non si sa come aiutare i ceti deboli di questo Paese? Si tassa di più il ceto medio e si dà qualche indegna briciola a coloro che non arrivano in fondo al mese. Potremmo fare sessantasette esempi perché questo è il numero delle tasse contenute nella prima Finanziaria di quel gruppetto di intelligentoni che ci governa.
Le tasse sono, in questo Paese, una passione vera e propria sia per Visco che per i cittadini italiani. Con una differenza: che per Visco sono una passione che lo diverte, per il contribuente italiano sono una passione modello Golgota. Perché sono nate le tasse? Perché i cittadini in cambio di un pagamento si aspettano indietro una serie di servizi che da soli non potrebbero avere: la salute, la sicurezza, l'istruzione. In Italia le tasse, giustamente, non sono percepite dai cittadini nella logica di un beneficio. Sono solo concepite come un sacrificio e cioè soldi dati con spirito di fede: non sapendo cosa ne verrà fatto. Romano Prodi, che scandisce il nostro tempo quotidiano con una serie di massime, di sapienza in pillole l'anno scorso affermò che i cittadini avrebbero pagato più tasse perché avevano capito che era cambiato il clima e sarebbero stati più responsabili perché impauriti della moralità sua e di Visco. Non ci fu da far nulla per far impaurire i cittadini italiani: bastò che questo duetto si mettesse all'opera. E lì si salvi chi può.
Domenica e lunedì i contribuenti italiani hanno voluto, è vero, protestare contro la mancanza di sicurezza, di scuola, di sanità.
Paolo Del Debbio
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