Roma - C'è l'accordo. La famiglia Sensi e Unicredit arrivano alla resa dei conti e firmano la lettera d’intenti per l’azzeramento del debito da 325 milioni di euro della Italpetroli. Dopo una lunga giornata di incontri, le parti hanno raggiunto l’intesa che sancisce la nascita di un nuova società di controllo della Roma, Newco Roma, in cui verrà trasferito il 67% posseduto dai Sensi nell’As Roma e che avrà come obiettivo prioritario la vendita della quota nel club calcistico. La nuova società sarà partecipata al 51% dai Sensi e al 49% da Unicredit. E così dopo 17 anni alla guida dei giallorossi i Sensi si avviano verso la porta, mentre sulla piazza romana ci si interroga sull’identikit del futuro compratore.
La Sensi: "Salvaguardare la Roma" "Quest’accordo - ha detto Rosella Sensi al termine dell’incontro a Roma davanti al collegio arbitrale - è stato raggiunto con il consenso delle parti, ma soprattutto nell’interesse di salvaguardare la Roma, che è un qualcosa che appartiene alla città e a cui noi tutti teniamo molto". A esprimere soddisfazione è stato anche il numero due di UniCredit, Paolo Fiorentino: "Le parti sono soddisfatte. Tutti abbiamo voglia di valorizzare gli asset, compresa la Roma che è quello di maggiore interesse".
I punti In base alla bozza dell’accordo, che verrà chiuso entro dieci giorni, Rosella Sensi continuerà a mantenere la guida della società di Trigoria, almeno fino a quando non arriverà il nuovo compratore. L’accordo prevede infatti che fin quando il pacchetto azionario non verrà venduto dall’advisor Rothschild, l’azionariato del veicolo manterrà le attuali quote di partecipazione in Compagnia Italpetroli. Quanto alla governance della Newco, il Cda sarà composto da tre consiglieri: uno in rappresentanza della famiglia Sensi e uno di UniCredit, il terzo invece sarà il presidente, Attilio Zimatore, un professionista indipendente. L’intesa raggiunta oggi, ha spiegato Italpetroli in una nota, si inserisce in un quadro più ampio che prevede, a fronte dell’azzeramento del debito della famiglia, e dell’assegnazione di un compendio immobiliare (si parla di un valore di 30 milioni di euro), "il trasferimento ad Unicredit di tutti gli asset residui" del gruppo, vale a dire attività immobiliari e depositi petroliferi.
Da segnalare infine che l’accordo sarà soggetto al consenso del restante ceto bancario creditore (Mps, che vanta 80 milioni di crediti). Il collegio arbitrale ha preso atto e ha fissato nuova udienza per il 26 luglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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