Roma - Altre due violenze sarebbero quasi certe. Dopo i tre stupri per i quali Luca Bianchini è inchiodato dal dna, il "mostro dei garage" sarebbe colpevole di almeno altri due episodi. Due donne, vittime di stupri riconducibili al mostro seriale di Roma, hanno riconosciuto in fotografia Bianchini come l’autore delle violenze. È quanto si apprende da fonti investigative. Le due donne si aggiungono alle tre vittime degli abusi compiuti tra aprile e luglio a Roma.
Dettagli per l'identikit Le due donne, è stato precisato, sono le testimoni che hanno contribuito a stilare l’identikit di Bianchini. Inoltre avrebbero successivamente riconosciuto l’uomo di 33 anni dalle foto pubblicate sui giornali dopo l’arresto. Secondo quanto si è appreso le donne sarebbero state oggetto di tentativi di stupro: in entrambe i casi infatti avrebbero urlato e reagito all’aggressione mettendo in fuga il maniaco. Dunque allo stato attuale restano tre le vittime degli stupri che secondo l’accusa sono riconducibili a Bianchini.
Gli slip delle vittime Bianchini dopo lo stupro rubava gli slip alle proprie vittime. Questo un ulteriore elemento che emerge dalle indagini effettuate dagli uomini della questura di Roma. Gli slip sottratti alle vittime non sono stati trovati dagli inquirenti nell’abitazione di Bianchini a Cinecittà così come il Mephisto che l’uomo utilizzava durante gli stupri.
Secondo gli investigatori è probabile che li abbia nascosti in un altro luogo o se ne sia sbarazzato. Intanto si è saputo che nel telefono cellulare di Bianchini gli investigatori hanno rinvenuto un piccolo video dove è ripreso il pavimento e in sottofondo si sente la sua voce che sussurra "amore, amore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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