Roma-Cagliari, il prefetto di Rieti preoccupato

Sono stati consegnati i primi rapporti da parte della Digos ai magistrati della Procura di Roma ai quali è affidata l’inchiesta, per il momento contro ignoti, nei confronti di chi in occasione dell’incontro di calcio Roma-Livorno del 29 gennaio scorso ha esposto allo stadio Olimpico striscioni con scritte naziste e razziste, bandiere e altri simboli. Sei sono i nomi di tifosi giallorossi indicati nel rapporto della Digos al magistrato quali responsabili dell’esposizione di questi simboli. Ma per il momento nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati dai pubblici ministeri Elisabetta Cennicola e Vittoria Bonfanti che procedono la violazione delle disposizioni della cosiddette «legge Mancino». Nel pomeriggio di ieri i due pubblici ministeri si sono incontrati con il capo della Procura Giovanni Ferrara per prendere le prime decisioni.
E intanto Rieti si prepara a ospitare domani la partita Roma-Cagliari, a causa della squalifica per un turno dello stadio Olimpico proprio in conseguenza del vergognoso spettacolo offerto dalla Curva Sud lo scorso 29 gennaio. La Questura di Rieti, dopo l’incontro avuto ieri con i dirigenti della Roma, ha invitato i tifosi reatini e quelli capitolini a non andare allo stadio comunale «Centro d’Italia-Manlio Scopigno» domani sera. la partita, infatti, come è noto si svolgerà a porte chiuse. «Per disposizione della Lega Calcio - si legge nella nota della questura reatina - saranno autorizzati ad assistere all'incontro soltanto coloro in possesso di uno specifico titolo di accesso».

Malgrado la particolarità dell’evento, soddisfazione per la scelta dello stadio reatino è stata nel frattempo esternata dall’assessore comunale allo Sport Giuliano Sanesi che ne ha ribadito la «validità dell’impiantistica sportiva».

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