Roma - Interferenze illecite nella vita privata. La procura di Roma ha aperto un fascicolo d’inchiesta su Google Street View, il sistema per visitare dal proprio computer, in tridimensionale, ogni parte del mondo. L’indagine è stata avviata dopo l’invio nelle scorse settimane da parte del Garante della privacy della istruttoria compiuta sull’opzione presente sulle pagine web del più noto e diffuso motore di ricerca del mondo. Il fascicolo è stato affidato dal procuratore capo Giovanni Ferrara al pm Eugenio Albamonte ed è al momento a carico di ignoti.
Raccolta dati wi-fi Il nodo della vicenda è che con Street View sarebbero state captate informazioni sensibili presenti sulle reti wi-fi segnalate o meno durante il "percorso" compiuto dalle auto di Google. Gli inquirenti stanno attendendo che la società di Mountain View metta a disposizione, entro breve, almeno a campione, prova che i dati raccolti sulle reti wi-fi non sono "completi", ma soltanto porzioni di informazione, impossibile da ricostruire anche per un hacker esperto. Google, da parte sua, che si è affidata agli avvocati Giulia Bongiorno e Giuliano Pisapia, sarebbe pronta a collaborare e a risolvere la questione. Anche perché i dati raccolti non sono mai stati utilizzati, né comunicati a terzi. E poi è stata la stessa Google a segnalare la "raccolta" che era stata registrata alle autorità competenti.
Le scuse di Google "La raccolta accidentale di dati wi-fi da parte delle auto di Street View è stato un errore del quale siamo profondamente spiacenti e per cui ci scusiamo.
Ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con le autorità". Così una nota di Google in merito alla indagine aperta dalla procura della Repubblica di Roma sulle infromazioni sensibili che sarebbero state raccolte dall’azienda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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