Roma, Mondiali di nuoto: sequestrate 11 piscine

Abusi edlizi il reato ipotizzato dalla procura che da mesi indaga sulla relizzazione delle strutture sportive per i Mondiali: 11 piscine sigillate, 30 gli indagati, tra loro l'ex presidente del comitato organizzatore Giovanni Malagò

Roma, Mondiali di nuoto: sequestrate 11 piscine

Roma - Undici piscine sequestrate. Trenta persone indagate per abusi edilizi. Tra loro anche Giovanni Malagò, presidente del comitato organizzatore. Questo il bilancio a pochi mesi dai Mondiali di nuoto organizzati nella Capitale. Piscine, foresterie, parcheggi, spogliatoi e palestre, e altre strutture edificate in violazione delle norme paesaggistiche, urbanistiche e in genere ritenute abusive, sono state sequestrate in mattinata in 11 circoli sportivi romani. L’iniziativa giudiziaria si inquadra nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sui presunti abusi edilizi compiuti per la realizzazione degli impianti destinati ai Mondiali di nuoto. Il sequestro, che viene eseguito dalla polizia municipale, è stato disposto, su richiesta del pm Sergio Colaiocco, dal gip Donatella Pavone.

Le piscine Tre le strutture sottoposte a sequestro totale c’è il circolo Acqua Aniene, amministrativamente facente capo al Circolo Aniene, in via della Moschea nel quartiere Parioli. Strutture abusive, ancora in fase di edificazione, sono state sottoposte a sequestro nei circoli: Roma 70, Polisportiva Parioli Tiro a Volo, Roma team sport, Polisportiva Città futura. Sigilli alle strutture già ultimate nei circoli: Acqua Aniene, Cristo Re, Axa Immobil sport, Real sport village, Associazione Agepi, Villa Flaminia, Sport 2000. Il gip aveva già disposto nei mesi scorsi il sequestro di strutture (dal 15 settembre scorso diventato definitivo dopo l’uso concesso per i mondiali di nuoto) in altri quattro circoli di Roma: Salaria Sport Village, Tevere Remo, Gav New city, Flaminio sporting club.

I reati ipotizzati Il gip nelle ordinanze di sequestro ipotizza, a vario titolo, la violazione delle norme urbanistiche, paesaggistiche, per le opere realizzate senza l’intesa con il Comune di Roma che non ha riscosso oneri concessori per circa cinque miliardi di euro. Nel mesi scorsi era stato iscritto nel registro degli indagati il commissario dei mondiali Claudio Rinaldi. Gli indagati sono ora una trentina: oltre a Rinaldi sono sotto inchiesta i presidenti e responsabili legali dei circoli oggetto oggi di sequestro. La procura sta indagando, oltre sulle presunte violazioni edilizie contestate oggi, anche su presunti abusi commessi all’epoca della gestione dall’ex  commissario di "Roma 2009", Angelo Balducci, attualmente presidente del consiglio superiore del lavori pubblici per quanto riguarda la vicenda del Salaria Sport Village di Settebagni in cui sono state realizzate, e sequestrate, opere di ampliamento per 160 mila metri cubi con piscine e foresterie. Il circolo privato, fondato dal figlio di Balducci, Filippo, fu realizzato anche dall’acquisizione di terreni agricoli in zona ritenuta dalla procura "a rischio esondazione del Tevere". Filippo Balducci ha successivamente ceduto le quote a due fiduciarie socie del circolo: Claudio Rinaldi, nominato commissario per i mondiali di nuoto dopo Balducci, firmò le autorizzazioni alla realizzazione delle opere del Salaria Sport Village nel quadro dell’organizzazione dei mondiali di nuoto.

Indagato Malagò L’ex presidente del comitato organizzatore dei Mondiali è indagato dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi edilizi. Malagò è indagato in qualità di presidente del Circolo Canottieri Aniene amministrativamente responsabile del circolo Acqua Aniene, sequestrato oggi dal gip Donatella Pavone, su richiesta del pm della procura di Roma, Sergio Colaiocco.

Secondo la procura le opere realizzate abusivamente, strutture terminate e già funzionanti, sono state costruite su un’area di proprietà comunale: area concessa per l’edificazione di un nuovo edificio, realizzazione di una piscina esterna e sistemazione di un parcheggio realizzato con uno sbancamento.

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