Donando i propri organi salverà la vita di altre persone. Annita Santarelli, 88 anni, testimone dell'occupazione nazista di Pietralata del 1943 e figlia di uno dei deportati dai rastrellamenti, è deceduta al Policlinico Umberto primo dove era ricoverata da martedì scorso, a causa di un'emorragia celebrale, nel reparto di terapia intensiva.
I sanitari si erano subito resi conto che le sue condizioni erano disperate, ma nonostante le condizioni di salute generali il suo cuore continuava a battere e i medici, pertanto, hanno verificato la sussistenza delle condizione per l'espianto degli organi.
Così i figli di Annita, Stefano e Giovanni (cinquantotto e quarantotto anni) hanno acconsentito alla donazione dei reni e del fegato della madre, così da salvare la vita di altri pazienti; poi il decesso della donna e la messa, ieri pomeriggio, nella chiesa di quartiere di San Michele Arcangelo.
Annita era nata a San Lorenzo il 10 agosto del 1931, unica femmina dei sette figli di Maria Pierini e Crispino Santarelli. Il padre, deportato prima a Mauthausen e poi trasferito nel sottocampo di Ebensee dove morì il 17 febbraio all’età di quarantasette anni.
Dopo una
vita lunga la donna era diventata sei volte nonna e quattro bisnonna ed era amatissima nel quartiere dove, nei cortili di via del Peperino, raccontava ai giovani e meno giovani gli orrori della guerra e delle deportazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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