Roma vive una nuova emergenza rifiuti e l'Ama non intende pagare alcun rimborso ai residenti. Il motivo? Se la Capitale è sporca è colpa anche dei romani.
L'azienda partecipata del Comune di Roma, stando a quanto riporta il Messaggero, sta inviando la risposta in carta bollata a quanti hanno protestato per un servizio che, come pare abbastanza evidente girando per la città, non c'è stato. Secondo l'Ama, però, "non risultano sussistenti i presupposti per l'applicazione della richiesta di riduzione tariffaria". Questo è quanto si legge nella missiva dove si parla solo di "eventuali e occasionali criticità" dovute "non alle attività svolte dall'Ama quanto, piuttosto, a contingenti problematiche connesse all'intero ciclo di gestione dei rifiuti, nonché, in alcuni casi, al non corretto conferimento dei rifiuti medesimi da parte dell'utenza".
In pratica, è tutta colpa dell'utenza, ossia dei romani che continuano a sbagliare dove buttare le cartacce, l'umido e il vetro. A smentire queste parole, però, ci sono i dati dei reclami (100mila solo nelle settimane dell'emergenza) e di chi sta aderendo alla class action indetta dal Codacons e dai vari comitati di quartiere. In totale circa 2mila cittadini.
"Comprendiamo i disagi, ma non è accettabile che qualche associazione minacci una class action", ha detto la presidente di Ama, Luisa Melara, mentre per l'ad Paolo Longoni pagare metterebbe a rischio "la sostenibilità economica della gestione dei servizi".
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