Emergenza rifiuti infetti: l'Ama minaccia pure di scioperare

I lavoratori chiedono maggiori garanzie. A preoccupare la disposizione dell’Istituto Superiore di Sanità sul trattamento dei rifiuti per chi è in isolamento

Emergenza rifiuti infetti: l'Ama minaccia pure di scioperare

È un’emergenza nell’emergenza. L’Ama, azienda capitolina che si occupa della raccolta dei rifiuti, è sul piede di guerra. I sindacati sono riuniti da giorni in un tavolo per chiedere certezze sulla sicurezza degli operatori. Vorrebbero che si avviasse una nuova organizzazione del lavoro, a cominciare, ad esempio dagli spogliatoi, dove si dovrebbe garantire un ingresso contingentato, a dei mezzi di protezione più idonei. Mascherine e guanti che al momento scarseggiano.

Lo scrive il Tempo. A mettere in agitazione è la nota dell’Istituto Superiore di Sanità diffusa un paio di settimane fa. Raccomandava per chi fosse in isolamento o in quarantena di non fare la raccolta differenziata dei rifiuti, ma di gettarli in diversi sacchi. Rifiuti che vanno trattati dunque in modo speciale e che richiedono una raccolta da parte di personale specializzato. Il problema è che nessuno sa quante utenze nella capitale siano sottoposte a tali misure, voci non ufficiali parlano di circa trentamila. Ma non c’è certezza. Sono notizie ufficiose. Ufficiose, perché ad Ama non sarebbero state comunicate dalla As1 le utenze da far trattare a ditte specializzate in rifiuti speciali.

Informalmente risulta che sia stato fatto divieto alle Asl, da parte della protezione civile, di comunicare agli enti locali i dati sulle persone poste in quarantena o in isolamento perché positive al coronavirus o con sintomi tali da indurre sospetto. Impossibile, dunque, per l’azienda capitolina sapere quali e quante utenze eventualmente trattare. Non basta però a tranquillizzare centinaia di operatori che ogni giorno sono impegnati nella pulizia delle strade della città eterna. Lavoratori in prima linea che rischiano tutto a ogni turno di servizio.

Il coordinatore regionale dei sindacati di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel, Alessandro Bonfigli, annuncia battaglia. Avverte: "Se ancora una volta Ama si presenterà senza un piano di riorganizzazione della raccolta dei rifiuti potenzialmente contaminati come da indirizzo di Roma capitale e ordinanza Regionale. E ancora se si presenterà senza aver individuato tempi, modalità e società che inizieranno tempestivamente tale servizio, nonché si presenterà ancora senza un programma di scaglionamento ben serrato del personale in ingresso e in uscita dai turni di lavoro in modo tale da evitare costanti e ripetuti assembramenti, sarà sciopero".

Resta fondamentale che la Regione Lazio e la As1 comunichino ad Ama in modo anonimo il numero delle persone contaminate da virus Covid-19, in isolamento obbligatorio o in quarantena preventiva. Oppure in ricovero ospedaliero.

L’obiettivo sarebbe conoscere per tempo e preservare ulteriormente i lavoratori da eventuali focolai presenti sia all’interno dei luoghi di lavoro Ama e sia all’esterno nei condomini fino ad ora serviti dall’azienda. Richieste legittime che andrebbero ascoltate.

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