Partirà in queste settimane lo smantellamento del campo della Barbuta, periferia Sud della Capitale, che prevede lo spostamento di 100 rom in case popolari assegnate dal Campidoglio che intende chiudere il villaggio entro gennaio.
Altri 150 rom, rivela il Messaggero, hanno già fatto richiesta di una casa popolare all'amministrazione. Il campo rom de La Barbuta, al momento ospita 656 abitanti pari al 15% di tutti i nomadi presenti a Roma. "Il rapporto degli abitanti con il quartiere limitrofo è fortemente segnato dai problemi legati ai roghi tossici che periodicamente si segnalano in prossimità della baraccopoli", si legge nell'ultimo rapporto sui campi sfornato dall'Associazione 21 luglio. Da gennaio ad aprile, secondo i dati diffusi dai vigili del fuoco, i roghi sono stati 55 e, considerato che la situazione è peggiorata in estate, il Comune ha deciso di puntare a chiudere il campo il prima possibile. La Barbuta, d'altronde, è in cima alla lista dei campi da smantellare sin dalla prima bozza del Piano Nomadi del M5S, varato a maggio 2017. A novembre è iniziata una prima bonifica e 10 dei 98 container sono stati già sgombrati, mentre le ruspe che dovrebbero distruggere le baracche dovrebbero arrivare in settimana. Per i nomadi, visto il fallimento del buono affitto stanziato dalla giunta Raggi, l'unica soluzione resta quella delle case popolari ma i rom le otterranno "scorrendo la normale graduatoria, senza corsie preferenziali", promettono dal Campidoglio.
Onde evitare le proteste avvenute a Torre Maura e Casal Bruciato, i luoghi restano top-secret anche se si parla di Spinaceto. Per i rom dovrebbe essere semplice ottenere questi alloggi dato che il bando del 2012 prevede un extra di 18 punti "a chi proviene dai campi rom e dai centri d'accoglienza".
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