Capodanno a Roma, è falò di cassonetti e cumuli di rifiuti

Il 75 per cento degli incendi domati dai vigili del fuoco la notte di Capodanno ha riguardato proprio cassonetti e cumuli di immondizia non raccolta. Sulla questione nei giorni scorsi si sono accesi anche i riflettori della Procura di Roma

Capodanno a Roma, è falò di cassonetti e cumuli di rifiuti

Decine di cassonetti dati alle fiamme in tutta la città. È questo il bilancio del terzo Capodanno romano dell’era Raggi. Un falò di immondizia e lamiere. Sono stati 160 gli interventi messi a segno dai vigili del fuoco ed il 75 per cento ha riguardato proprio contenitori dell’immondizia e cumuli di spazzatura con almeno quindici automobili coinvolte. È il caso della Balduina, a Roma nord, dove un rogo di grandi dimensioni sprigionatosi da un cassonetto in via delle Medaglie d’Oro ha fatto strage di veicoli, carbonizzando due auto in sosta e danneggiando cinque scooter. Ma il fenomeno, fanno sapere dal quartier generale dei vigili del fuoco, ha toccato il suo apice nel quadrante orientale della Capitale e le zone maggiormente interessate sono state quelle di Magliana, Centocelle, Cinecittà ed Ostia.

Qualcuno, d’altronde, lo aveva preconizzato alla vigilia dell’ultimo dell’anno. Con le strade ancora parzialmente invase dalla spazzatura non raccolta era plausibile ipotizzare il rischio che le esplosioni potessero innescare dei roghi. La Raggi, dal canto suo, era corsa ai ripari con un’ordinanza per “tutelare l’incolumità dei cittadini e la loro sicurezza”. Bandendo quindi l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici in tutto il territorio di Roma Capitale. Il provvedimento anti-botti però ha fatto flop. Tuttavia non è ancora chiaro quale ruolo abbia giocato il naufragio dell’ordinanza capitolina nell’escalation di roghi.

Di sicuro c’è che la questione dei cassonetti incendiati tiene banco da ben prima della notte di San Silvestro. Tanto che sul caso e sull’eventuale origine dolosa delle fiamme si sono persino accesi i riflettori della Procura di Roma che, come rende noto Il Messaggero, è in attesa di un’informativa dei vigili del fuoco. Senza escludere nemmeno l’ipotesi che dietro a tutto questo si nasconda una sorta di regia occulta. A lanciare l’allarme era stata l’Ama denunciando alcuni episodi localizzati prevalentemente nei municipi IV, VII e X e parlando di “fenomeno in crescita” che “crea gravi danni ai servizi di raccolta dei rifiuti e alla collettività”.

Ed il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco aveva anche rivelato che negli ultimi due anni “sono stati bruciati quasi lo stesso numero di cassonetti di quelli incendiati negli otto anni precedenti”.

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