Nei giorni scorsi era stato il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, a denunciare il "rallentamento della macchina dei soccorsi" nella Capitale con l’epidemia di Covid-19. "Gli ospedali di riferimento per i pazienti Covid-19 sono pochi e non riescono a gestire l'afflusso di pazienti, questo determina il fermo delle ambulanze con il paziente a bordo, presso i Pronto Soccorso e di fatto finiscono per essere adibite a posti di pre-triage e di isolamento per le prime visite mediche e cure che, per ragioni di sicurezza sanitaria, non si possono fare all'interno dei Pronto Soccorso", spiegavano il segretario provinciale Stefano Barone e il segretario aziendale Alessandro Saulini.
E ora, secondo quanto riferisce Il Tempo, l’Azienda regionale emergenza sanitaria, Ares 118 ha arruolato altri otto mezzi che verranno messi su strada per far fronte alle esigenze di trasporto intraospedaliero dei pazienti affetti da coronavirus. Si tratta di vetture che verranno affittate per un periodo di due mesi per un costo totale di 371mila euro e che saranno equipaggiate con due operatori ciascuna. Serviranno a trasferire chi risulta positivo al tampone dai nosocomi della regione ai cinque Covid Hospital allestiti nella Capitale allo Spallanzani, al Columbus, a Casal Palocco, a Tor Vergata e al Policlinico Umberto I.
Il mese scorso per affrontare l’emergenza coronavirus l’Ares aveva predisposto tre ambulanze per i trasferimenti in alto bio-contenimento, attive 24 ore su 24, 7 giorni su 7, oltre a chiedere l’assunzione di 26 autisti a tempo determinato per un periodo di tre mesi. Lo scorso anno la stessa azienda ha speso oltre 9milioni di euro per il ricorso alle ambulanze private che servono a colmare le lacune della flotta regionale che, complice il sovraffollamento dei pronto soccorso non riesce a far fronte a tutte le richieste di emergenza. Negli ultimi otto anni la scelta di fare ricorso alle aziende esterne ha pesato per più di 52 milioni di euro sulle casse dell’azienda.
E in questi giorni caotici il sistema delle ambulanze rischia di andare di nuovo in tilt. Al normale carico di lavoro, infatti, si aggiunge il trasporto dei pazienti positivi al coronavirus, e anche, scrive Il Messaggero, decine di chiamate trasferite dalla guardia medica che non riesce ad intervenire direttamente per la mancanza di guanti e mascherine, come è successo ad esempio a Latina. Una circostanza che rischia di mettere ancora più sotto pressione la flotta regionale.
L’appello alla Regione Lazio del consigliere di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, è stato quello di "provvedere all’acquisto di nuovi mezzi di soccorso", anziché ricorrere all’affitto di vetture esterne, attraverso lo stanziamento di "fondi straordinari".
La proposta è quella di "ragionare sui termini di un accordo commerciale nazionale con le aziende produttrici di veicoli di soccorso, per la fornitura di altri mezzi all’Ares ed ai soggetti convenzionati". Una strada che per ora la Regione non sembra aver intrapreso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.