Il Demanio ha avviato la procedura per sgomberare la sede di CasaPound a Roma

Il Demanio ha avviato l'iter per sgomberare la sede di CasaPound in via Napoleone III, all'Esquilino, nella capitale

Il Demanio ha avviato la procedura per sgomberare la sede di CasaPound a Roma

L'Agenzia del Demanio ha ufficialmente avviato la proceduta per sgomberare i locali occupati dal 26 dicembre 2003 da CasaPound a Roma, in via Napoleone III, all'Esquilino, dando così il "la" alla nascita del primo centro sociale di ispirazione fascista. Da quanto si apprende, l'amministrazione il 21 marzo 2019 avrebbe presentato una denuncia alla Procura capitolina, mentre di recente sarebbero stati redatti gli atti propedeutici allo sgombero stessi, liberandolo dall'occupazione dei militanti del movimento di estrema destra.

L'agenzia legata al ministero dell'Economia e delle Finanze, che si occupa della gestione e della valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, avrebbe dunque richiesto il recupero degli importi dovuti – la Corte dei Conti, lo scorso mese, aveva quantificato in 4,6 milioni il danno a carico dei funzionari che non avevano fatto sgombrare –, oltre a presentare il documento che attesta l'occupazione arbitraria dell'immobile da parte dell'ormai ex partito: i vertici dello stesso, infatti, viste le debacle elettorali, hanno deciso di tornare a essere "solo" un'associazione che non parteciperà più alle elezioni.

La replica di CasaPound

"Il palazzo è mantenuto bene, le famiglie che ci stanno hanno la residenza, pagano le utenze e il Comune sa quello che succede. È una situazione assolutamente non prioritaria rispetto a tante altre. Però oggi, dopo quindici anni, l'Agenzia del Demanio ha avviato l'iter per la procedura dello sgombero... prima non si era mai visto". Così CasaPound commenta all'Adnkronos l'avvio da parte del Demanio della procedura di sgombero dei locali occupati a Roma in via Napoleone III, all'Esquilino, e l'assenza del palazzo dalla lista della Prefettura relativa agli immobili da sgomberare a partire dal 2020.

"C'è un altro stabile di proprietà del Demanio - continuano dal movimento -,una caserma ad Ostiense in cui vivono 160 famiglie, che non è nella lista degli sgomberi, come mai? Il Demanio se n'è disinteressato? Comunque, siamo disponibili al dialogo: se qualcuno vuole proporci qualcosa, siamo pronti ad ascoltare. Le famiglie sarebbero anche disposte a pagare un canone sociale al Demanio".

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