È un giallo a tinte fosche la morte di Federico Tedeschi, il 19enne capitolino ritrovato senza vita dai genitori nella sua camera da letto, in un villino del quartiere Infernetto, a Roma, il 26 novembre del 2017. Per il medico legale che eseguì l'autopsia sulla salma si sarebbe trattato di "infarto" ma i genitori del ragazzo sostengono, invece, che sia stato ucciso. "Ma non avete visto il volto? E' stato massacrato! Come fate a non vedere quegli indizi?" replica mamma Emanuela alla decisione della Procura che ha deciso di chiudere il caso.
Il giorno della tragedia
I fatti risalgono alla mattina del 26 novembre del 2017, in un appartamento al civico 23 di via Cesti, nel quartiere Infernetto di Roma. A rinvenire il corpo senza vita del 19enne, disteso a pancia in giù e con il capo rivolto verso l'armadio, è la sorella, di rientro a casa dalla messa della domenica. Poi, sopraggiunge la mamma: "L'ho girato e sono rimasta pietrificata: aveva il volto tumefatto, un dente mancante, ematomi sul collo e sangue che usciva dalla bocca", racconta la donna in una intervista al Corriere della Sera. Da lì, l'allerta al 118 e una vana corsa contro il tempo nel tentativo di rianimarlo. Tutto inutile. Quando arriva l'ambulanza, attorno alle ore 13.15, Federico è già morto. Gli operatori sanitari che intervengono in casa della famiglia Tedeschi ritengono sia morto per cause naturali. Ma i genitori del ragazzo, ovunque posino lo sguardo in quella casa, notano delle anomalie.
Quelle ferite sospette
Le circostanze del decesso e i segni al corpo di Federico suggeriscono ai familiari del 19enne ben altra ipotesi da quella di una "morte per cause naturali", come sostiene invece la Procura. Ne è certa mamma Emanuela: "Quando sentii dottori e infermieri del 118 parlare di infarto, rimasi sbigottita: mio figlio andava in palestra, aveva fatto da poco l’Ecg, era in perfetta salute. - racconta ancora -E poi come si spiegavano i traumi sul viso? Mi fu detto che se li era provocati sbattendo con la bocca contro il mobile tv, ma la scalfitura del legno è sotto il bordo, non sopra". Ma non è tutto. C'è ancora dell'altro che in questa drammatica vicenda non torna.
Il giallo degli occhiali da sole "non suoi"
All'interno dell'appartamento, i genitori di "Fede" riscontrano alcune anomalie. A partire dalla porta di casa lasciata aperta alle impronte di una mano "insanguinata" presenti su uno specchio in corridoio. "Nella camera abbiamo trovato occhiali da sole non suoi. - spiega mamma Emanuela - Sulla porta dei fori triangolari, come se qualcuno avesse battuto con le nocche, indossando un anello. Su uno specchio in corridoio l’impronta di una mano. Sull’anta dell’armadio bianco della stanza guardaroba, in basso, striature rosse di sangue. Ma allora non aveva avuto un infarto fulminante nella sua stanza! La mazza di baseball, custodita da mio marito vicino al letto matrimoniale, l’abbiamo trovata al suo posto, ma con dei graffi sospetti. Un cuscino del salotto, di velluto beige, era sotto il materasso. E le ciabatte di Fede, marca De Fonseca, color carta da zucchero, sono sparite. Può bastare?".
Le chat erotiche
Nonostante la chiusura delle indagini da parte della Procura, i genitori di Federico non hanno mai smesso di cercare la verità sulla morte prematura del figlio. Da alcune recenti ricerche della mamma è emerso che il 19enne avesse aperto un secondo profilo Facebook "criptato" a nome Valerio Nettiate, tramite il quale chattava con personaggi legati all’equivoco mondo dei master&slaves - padroni e schiavi - dediti a pratiche omosessuali sadomaso, compresi atti di feticismo dei piedi. "Scoprire questo binario parallelo di mio figlio mi ha scombussolata. - spiega ancora la donna al Corriere - Tante volte in passato, avendo intuito qualcosa, avevo parlato con Fede invitandolo a vivere le sue inclinazioni con serenità, dicendogli che io non desideravo altro che la sua felicità, senza giudizi ma mai avrei immaginato che potesse essere finito in un giro tanto pericoloso. La ricostruzione più verosimile è che abbia aperto a qualcuno e poi sia stato aggredito, pestato, soffocato e lasciato a terra".
Cosa è successo a Federico?
Mamma Emanuela, che è anche un'avvocatessa, non getterà la spugna fino a quando non sarà fatta luce sulla tragedia. "Il killer va ricercato in quelle chat", dice. Le fa eco l'avvocato Ernesto Aliberti, legale della famiglia Tedeschi. "Il nostro obiettivo è la riapertura dell’inchiesta, - dice - stiamo lavorando alla relativa istanza, che è quasi pronta.
Non posso anticipare nulla, se non che siamo in attesa di elementi importanti dal traffico delle chat". Ora, la verità sembrerebbe essere a un passo. "Non molleremo finché non sarà fatta giustizia", concludono i genitori.
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