Impronte, dna e video: si stringe il cerchio sullo stupratore di Roma

Gli inquirenti sono sulle tracce dell'uomo che venerdì sera ha picchiato, stuprato e rapinato una donna a Roma

Impronte, dna e video: si stringe il cerchio sullo stupratore di Roma

Si stringe il cerchio attorno all'uomo che venerdì sera ha abusato di una donna alla Garbatella, una zona semi-centrale di Roma che la sera, soprattutto durante i weekend si anima con la movida. Le donne hanno paura a uscire di casa dopo il tramonto e nella zona serpeggia il timore che quell'uomo possa tornare e colpire di nuovo. Gli inquirenti sono impegnati ad analizzare tutti i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e ad ascoltare le testimonianze delle persone che sono accorse immediatamente sul posto per soccorrere la vittima.

Ma ci sono anche altri elementi in mano agli investigatori, che stanno contribuendo ad avvicinarli all'aggressore. Infatti, all'interno dell'abitacolo della vettura è stato trovato un pezzo dei guanti che l'uomo indossava durante la violenza e che, quindi, può dare informazioni sul suo Dna ma non solo, perché all'aggressore è caduto anche un tablet all'interno dell'auto nella concitazione del momento e se non si dovesse trattare di un device rubato, potrebbe dare informazioni molto importanti sull'aggressore. Tuttavia, quando gli inquirenti l'hanno trovato era spento e non ha agganciato celle al suo passaggio, pertanto si tratta di un elemento in meno all'arco degli investigatori.

Chi l'ha visto lo descrive come un uomo alto e magro con la carnagione olivastra, dai tratti nord-africani e l'accento straniero, anche se capace di parlare italiano. L'altro elemento chiave è il giubbotto rosso che indossava al momento dell'aggressione, importantissimo per individuarlo nelle riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona. Il guanto, invece, potrebbe dare risposte importanti sia dal punto di vista delle impronte digitali che del Dna, perché se l'aggressore dovesse essere un pregiudicato o, comunque, una persona segnalata, non sarà difficile risalire alle sue generalità attraverso le banche dati in possesso delle forze dell'ordine.

Gli inquirenti non si fermano, vogliono consegnare l'uomo alla giustizia il prima possibile e ristabilire la percezione di sicurezza nel quartiere. Da venerdì sera, infatti, sono poche le donne che escono da sole di sera in questa zona di Roma, che è sempre stata relativamente tranquilla. A sconvolgere maggiormente è l'orario in cui la violenza si è compiuta, le 23.30, e il fatto che quella parte di città è viva e vissuta, soprattutto durante i weekend. Ora si attende il riscontro dell'analisi delle immagini delle telecamere, anche alcune di queste potrebbero essere puntate nei dintorni della stradina che collega via Padre Semeria a piazza Marco da Tomba, proprio dove si sarebbe compiuta la violenza.

"Ho urlato, ho provato a fermarlo ma si è divincolato e non ce l'ho fatta", ha detto una delle amiche che per prima è arrivata sul posto e ha trovato la vittima sporca di sangue e con lo zigomo livido.

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