Incidente Corso Francia, il legale di Camilla deposita l'atto: "Ragazze passate con il verde"

Nel documento lasciato in procura, l'avvocato segnala l'assenza del giallo lampeggiante per una peculiarità del sistema delle luci per il via libera. Le giovani, quindi, non avrebbero fatto un gesto avventato

Incidente Corso Francia, il legale di Camilla deposita l'atto: "Ragazze passate con il verde"

A pochi giorni dallo scontro, avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 dicembre, si sarebbe concretizzata un'altra svolta sul caso dell'incidente nel quartiere romano di Ponte Milvio, dove hanno perso la vita Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, investite dall'automobile condotta da Pietro Genovese, il giovane figlio del noto regista cinematografico. La novità, questa volta, riguarda la luce del semaforo pedonale teatro dello scontro su Corso Francia che, come riportato, non prevede il giallo per chi attraversa. Per questo motivo, le due giovani, avrebbero iniziato l'attraversamento con il verde.

Niente giallo al semaforo

Ad affermarlo è stato Cesare Piraino, avvocato della famiglia Romagnoli, in un atto depositato in queste ore in procura a Roma. Nel documento, infatti, si chiede al pubblico ministero di approfondire questo aspetto. In base a quanto scritto dal legale, il semaforo per l'attraversamento pedonale avrebbe, in quel luogo, una peculiarità obiettiva: non prevede, per avvertire i pedoni dell'imminente sopraggiungere del verde per le automobili il caratteristico giallo.

Il sistema per il via libera

Ma come spiega l'atto, prevede che "al verde per i pedoni, che dura circa 26 secondi e mezzo, segua soltanto un verde lampeggiante, che dura appena tre secondi e 40, a cui segue repentinamente e immediatamente il rosso, sempre per i pedoni, e contestualmente dopo un secondo circa, sopraggiunge il verde, cioè il via libera per le automobili della carreggiata". E per l'avvocato, questa circostanza risulterebbe determinante sul profilo probatorio.

La possibile dinamica

Per il legale, infatti, se è vero "il giovane Pietro Genovese sia sopraggiunto su quelle strisce pedonali con il verde e la macchina a fianco, nel frattempo, si sia fermata per fare passare le ragazze, è certo che le stesse abbiano iniziato l'attraversamento pedonale con il verde e che si siano imbattute, subito dopo, nel 'verde lampeggiante' e quindi, dopo appena tre secondi e mezzo, nel 'rosso' senza poter fare, loro sì, sull'altro che subire la morte". A questo punto, nell'atto, l'avvocato chiede di "accertare compiutamente la circostanza il discorso che si ribadisce si ritiene rilevante ai fini probatori e ciò all'esclusivo fine dell'accertamento della verità". Subito dopo l'incidente, qualcuno aveva parlato di un ipotetico gioco social che consisteva nell'attraversare quel pericoloso tratto di strada. La possibilità era stata, però, smentita dai familiari e dai conoscenti delle due ragazze.

Proprio in queste ore, poco prima della diffusione dell'atto depositato dal legale dalla famiglia Romagnoli, i racconti di alcuni testimoni presenti all'impatto avrebbero parlato di un attraversamento delle due fuori dalle strisce pedonali.

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