"Così non si può più vivere siamo esasperati, non possiamo neppure aprire le finestre per la puzza che arriva dalla strada”, topi e cinghiali attirati dall’immondizia, ormai, si spingono addirittura nei giardini delle abitazioni". Dallo scorso 12 luglio Simona R., residente di Cinquina, quartiere alla periferia nord di Roma, incastonato nella riserva naturale della Marcigliana, passa ogni lunedì nel centro anziani della zona.
È qui che dà appuntamento ai cittadini che vogliono lasciare il proprio contributo per intentare una class action contro l’Ama, la municipalizzata capitolina che si occupa della raccolta dei rifiuti. "Chiediamo anche il rimborso della Tari, certo, ma soprattutto che venga ripristinato il servizio", ci spiega al telefono. L’ingresso della sua palazzina, in via Aurelio Gotti, da mesi si è trasformato in una mini-discarica. È così in quasi tutti i palazzi della zona.
"La raccolta porta a porta va avanti a singhiozzo da ormai due anni, durante il lockdown c’è stato un leggero miglioramento, poi da giugno le cose sono precipitate", racconta Simona. Ci mostra le foto di venerdì scorso in via Goffredo Bellonci, poco lontano da casa sua. I bidoni della differenziata di uno dei condomini sono sommersi dai sacchetti della spazzatura. "Non passavano da giorni e alla fine hanno mandato un grosso camion che di notte ha caricato tutti i rifiuti, oltre al danno – si sfoga – dobbiamo subire anche la beffa di selezionare gli scarti e poi vederli finire in questo modo".
Non è il solo inconveniente legato ai disservizi. I rifiuti che si accumulano per giorni attirano anche volpi e cinghiali. Dalla riserva della Marcigliana gli ungulati, in particolare, ormai si spingono fin dentro le abitazioni. "È successo il mese scorso, erano le 11.30 del mattino e un cinghiale è entrato nel giardino di una famiglia, siamo preoccupati per i bimbi, anche giocare all’aperto è diventato pericoloso", assicura.
Anche la figlia di Simona, che ha 15 anni, lo scorso maggio, si è ritrovata a tu per tu con uno dei maiali selvatici proprio sotto al portone di casa sua. "Per fortuna – ricorda la donna – una ragazza che passava di lì con la macchina è riuscita ad allontanare l’animale". A complicare la vita dei residenti ci sono anche topi e insetti. "A volte vengono a ritirare l’umido dopo quindici giorni, e qualcuno si è ritrovato con i cassonetti ricoperti dai vermi", denuncia Simona.
Sono di ieri, invece, le immagini dei sacchi della spazzatura presi d’assalto dalle formiche. "I bidoni non vengono neppure sanificati, il risultato è una puzza nauseabonda che ci tiene prigionieri in casa, non possiamo neppure aprire le finestre, con questo caldo sa cosa vuol dire?", incalza Simona. Qualcuno si arma di buona volontà e tenta di pulire i contenitori con la candeggina. "Il cattivo odore però rimane e il risultato - sbotta - è che se esci a fare due passi a piedi ormai ti viene il voltastomaco". L’afa agostano, da questo punto di vista, non aiuta.
E così qualcuno fa rotta verso i cassonetti dei quartieri limitrofi per cercare di liberarsi degli scarti che altrimenti resterebbero a marcire per giorni. "Da metà luglio abbiamo iniziato a segnalare la situazione alla sindaca, al municipio e all’Ama, inviando mail con decine di foto che documentano la nostra situazione – assicura la rappresentante dei cittadini – finora però nessuno si è impegnato a ripristinare un servizio decente".
Sono 150, intanto, le famiglie che hanno versato la propria quota per far partire la causa contro la municipalizzata dei rifiuti. "Speriamo – conclude Simona – che almeno un’azione legale possa servire ad accendere un faro su questa faccenda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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