Un gesto di solidarietà nei confronti della comunità cinese residente da anni in Italia, ma anche una risposta velata ai governatori leghisti che nei giorni scorsi avevano chiesto al ministero della Salute di vietare la scuola ai bimbi di ritorno dalla Cina, se prima non si fossero sottoposti ad un periodo di isolamento.
La visita a sorpresa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che stamattina, accompagnato dalla figlia Laura, si è recato nella scuola materna ed elementare multiculturale Daniele Manin di via dell’Olmata, è un chiaro messaggio di sostegno e amicizia che arriva dopo decine di episodi di discriminazione che negli ultimi giorni hanno colpito i cittadini cinesi. Timori e pregiudizi dettati dalla paura per il nuovo coronavirus, la superpolmonite virale che si è diffusa in tutto il mondo dalla città di Wuhan, nella provincia di Hubei.
Dai cartelli che vietano l’ingresso nei locali a chi arriva dalla Cina, al crollo del fatturato dei ristoranti asiatici, ai casi di intolleranza nelle scuole o sui mezzi pubblici, dove i cinesi tendono ad essere isolati o allontanati. Un comportamento "sciocco", secondo il premier Giuseppe Conte, che ha affrontato proprio questo tema in un incontro dedicato alla presentazione della campagna nazionale “Giovani ambasciatori contro il bullismo” promossa dal Movimento Italiano Genitori (Moige). "Non ci sono rischi legati alla componente etnica", ha ribadito il presidente del Consiglio che ha messo in guardia sul rischio che possano crearsi"forme di discriminazione molto insidiose".
Nella scuola elementare in cui è arrivato stamane il capo dello Stato uno studente su due ha origini straniere. E molti dei ragazzi che frequentano l’istituto sono cinesi. Siamo nel quartiere Esquilino, rione multietnico della Capitale, in cui la presenza di cittadini provenienti della Cina ormai è storica. Mattarella si è intrattenuto con gli alunni e con gli insegnanti, dopo aver visitato alcune classi. Assieme ai ragazzi che frequentano le scuole medie, poi, ha intonato l’inno di Mameli.
Dal presidente della Repubblica arriva quindi un gesto di "distensione" nei confronti di una comunità che da anni vive e lavora nel nostro Paese.
La solidarietà del capo dello Stato al popolo cinese, impegnato a fronteggiare la lotta contro il coronavirus, che finora ha provocato 563 morti, era arrivata già domenica scorsa in un messaggio inviato a Xi Jinping. Mattarella ha offerto la disponibilità del nostro Paese a collaborare con il governo di Pechino per contrastare l’epidemia che da settimane sta mettendo in ginocchio il gigante asiatico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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