È stato assolto per non aver commesso il fatto Massimo Galioto, il senzatetto romano di 44 anni accusato di aver causato la morte di Beau Solomon, studente americano della John Cabot University annegato nel Tevere la notte del 30 giugno del 2016.
A ribaltare la decisione dei pm Nadia Plastina e Gennaro Varone, che avevano chiesto l’ergastolo per omicidio volontario, sono i giudici della III Corte d’Assise di Roma, secondo i quali non sarebbe stato il clochard a provocare la caduta in acqua del diciannovenne.
Secondo la ricostruzione della Procura di Roma, infatti, Solomon sarebbe arrivato ubriaco sulla banchina del fiume e qui avrebbe avuto un litigio con un gruppo di senza fissa dimora, tra cui Galioto. Sarebbe stato proprio lui, per i pm, a spintonarlo e a prenderlo a calci fino a gettarlo nelle acque del Tevere.
L’uomo, però, si era sempre dichiarato innocente addossando la responsabilità alla sua ex fidanzata, Alessia Pennacchioli, che all’epoca fornì un’altra versione dei fatti.I giudici della Corte d’Assise hanno dato ragione al clochard, smentendo la ricostruzione dei pm.
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