Netturbino gli chiede di spostare l'auto: lui lo minaccia con un coltello

Un 51enne si è diretto al netturbino e lo ha insultato più volte sotto la minaccia di un coltello a serramanico. Nessuno, per fortuna, è rimasto ferito

Netturbino gli chiede di spostare l'auto: lui lo minaccia con un coltello

Ennesimo atto violento accaduto a Roma. “Puoi spostare il furgone?”. Questa la richiesta di un operatore ecologico (un netturbino) che, non riuscendo a svuotare il bidone della spazzatura, con alcune suonate di clacson ha attirato l’attenzione di un 51enne e lo ha invitato a spostare il veicolo. Il fatto è accaduto a Casal Bertone, nella periferia di Roma, davanti al mercato rionale di via Cesare Ricotti. L'uomo, infatti, dopo aver parcheggiato il suo furgone in doppia fila si era diretto verso il suo banco di lavoro.

Alla richiesta del netturbino ha parcheggiato più avanti. Però con un atteggiamento infastidito gli si è diretto contro e lo ha insultato più volte, sotto la minaccia di un coltello a serramanico. I carabinieri allertati dalla vittima hanno perquisito il furgone sul posto e hanno rinvenuto il coltello usato poco prima dall’uomo violento e lo hanno sequestrato. Il malvivente è stato così denunciato in stato di libertà per il reato di minaccia aggravata.

Altra storia di ordinaria follia. Un parroco è stato aggredito da una coppia che lo ha anche minacciato con un coltello. Il religioso, infatti, aveva sorpreso i due mentre stavano rubando in chiesa. I fatti sono avvenuti a Ladispoli con i carabinieri che hanno individuato e denunciato in stato di libertà un uomo 59enne e una donna 56enne responsabili di rapina in concorso.

La vicenda risale al maggio scorso quando, all’interno della chiesa del Sacro Cuore, la coppia veniva sorpresa dal parroco mentre armeggiava nei pressi della cassetta delle offerte. Il prelato è riuscito anche a fotografarli con il proprio telefono cellulare notando così che l’uomo aveva le tasche piene di monete. Il sacerdote aveva chiesto ai due di consegnare la refurtiva ma il 59enne, dopo aver afferrato un coltello a serramanico, lo ha minacciato, dileguandosi a piedi con la compagna.

I carabinieri, sulla scorta delle indicazioni ricevute nella denuncia presentata dal sacerdote e acquisite le immagini fotografiche prodotte, hanno avviato una mirata attività d’indagine durata 6 mesi che ha consentito di raccogliere indizi di colpevolezza a carico della coppia residente a Cerveteri. I due sono stati così denunciati in stato di libertà alla procura della repubblica di Civitavecchia alla quale dovranno rispondere del reato di rapina aggravata in concorso.

Altro fatto violento avvenuto poche ore fa Roma. È stata violentata e sequestrata in casa per tre giorni dal marito violento. Il tutto perché lei, una donna araba, si era rifiutata di avere un rapporto sessuale. Un diniego che non aveva soddisfatto il suo compagno di 56 anni che è passato quindi alle maniere forti. L’incubo della donna è però finito quando ha trovato il coraggio di fuggire. Sgattaiolando fuori la finestra di quella casa che era diventata la sua prigione, ha poi raggiunto un vicino bar in via Casilina all’altezza del parco Peppino Impastato, sulla Collina della Pace.

Qui la donna, sotto choc, è entrata nel locale e, non sapendo bene l’italiano perché di madre lingua araba ha comunque usato uno stratagemma lasciando sul bancone il suo cellulare con un messaggio, in arabo, tradotto in italiano: “Per favore aiutami. Chiama la polizia. Mio marito mi minaccia e mi rinchiude dentro casa e si droga. Non so parlare italiano. Per favore chiama polizia o carabinieri”.

E così la proprietaria del bar ha chiamato il 112. Da lì sono iniziate le indagini del commissariato Casilino Nuovo.

Al termine delle attività investigative il marito violento è stato arrestato e portato nel carcere di Regina Coeli. È accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni personali, ai danni della moglie.

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