Case popolari per occupanti abusivi e stranieri. È la proposta della regione Lazio, governata dal leader Dem Nicola Zingaretti, che in una delibera di giunta, la numero 16171 del 23 ottobre, chiede ai Comuni e alle Ater di riservare una quota del 10 per cento degli alloggi popolari a chi non è in possesso dei requisiti.
Nel testo del documento si parla di "situazioni di emergenza abitativa oggetto di esame e di procedure di sgombero stabilite in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica" e "provvedimenti esecutivi di rilascio forzoso dell'alloggio occupato nell'ambito del quale hanno priorità le famiglie con reddito inferiore al limite di accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica". Insomma, chi ha occupato abusivamente una casa, ora potrebbe scalzare chi, mettendosi regolarmente in graduatoria, da anni aspetta le chiavi di un alloggio.
Non solo. Sempre secondo la delibera, che sembra andare incontro alle rivendicazioni fatte in questi mesi dai Movimenti per la casa, una quota degli alloggi "individuati quale riserva per le situazioni di emergenza abitativa" potrà essere assegnata temporaneamente, "per una durata massima di due anni eventualmente prorogabile di un ulteriore anno", anche a chi non è residente o non lavora "nel comune a cui si riferisce il bando di concorso".
"Dopo il tentativo di sistemare gli immigrati irregolari nelle case popolari bloccato dal governo perché violava la costituzione, oggi in giunta il Pd di Zingaretti ci riprova sistemando coloro che sono oggetto di procedure di sgombero stabilite in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, facendo sostanzialmente un favore alla giunta Raggi", attacca Laura Corrotti, consigliere della Lega.
"È impensabile – prosegue la leghista - che in piena emergenza sanitaria il primo pensiero di Zingaretti sia quello di accontentare gli amici del Pd e del M5s: la Regione, soprattutto in un momento così delicato, ha bisogno di un governatore che pensi al bene del territorio e non agli interessi del proprio partito o alle tattiche pre-elettorali capitoline". "
In Regione Lazio – denuncia ancora Corrotti - dopo aver avuto mesi di tempo, siamo inspiegabilmente impreparati ad affrontare la seconda ondata del virus ma la giunta Zingaretti preferisce impegnare il suo tempo a sistemare gli sgomberi e gli occupanti senza titolo negli alloggi di edilizia residenziale pubblica, in una quota pari al 10 per cento, andando a discapito di chi invece attende un alloggio popolare da anni".
Le fa eco un altro consigliere leghista, Daniele Giannini. "Nella Regione guidata dal segretario del Partito democratico di fatto si concede, in deroga alla normativa vigente, assistenza alloggiativa agli extracomunitari", denuncia sulle colonne del quotidiano Il Tempo, ipotizzando una prossima "sanatoria" per gli abusivi che potrebbe alimentare "il malcontento nelle fasce più deboli".
Quello delle occupazioni delle case popolari è un fenomeno che spesso cela un vero e proprio racket, come dimostra l’ultimo blitz dei carabinieri ad Acilia, che ha portato all’arresto, la scorsa settimana, di 35 persone e al sequestro di 13 appartamenti.
Le accuse vanno dall’invasione di edifici, alla ricettazione, fino al furto aggravato, sostituzione di persona e truffa.A gestire il racket delle occupazioni era una famiglia di origini campane che prendeva possesso degli alloggi popolari liberi e poi li rivendeva arbitrariamente a chi era in cerca di una sistemazione.
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