Tragliatella non sarà la discarica di Roma. Dopo giorni di incertezze e proteste, è il presidente del XIV Municipio, Alfredo Campagna, a sciogliere ogni riserva. Il minisindaco grillino ha annunciato in tarda mattinata che la cava di basalto di via Alpignano è risultata “non idonea”. Una notizia arrivata alla vigilia del gong. Secondo gli accordi raggiunti da Regione Lazio e Comune di Roma, infatti, il termine per indicare il nuovo sito di conferimento dei rifiuti prodotti dalla Capitale scade oggi. E fino a qualche ora fa gli abitanti delle campagne a nord della città temevano che la croce potesse toccare a loro. D’altronde nelle settimane trascorse non era ancora arrivata una smentita ufficiale che mettesse a tacere i loro timori.
Così, stamattina, si sono dati appuntamento in Campidoglio per consegnare un dossier sulle ragioni del “no” al sindaco Virginia Raggi. Poi l’annuncio e il sospiro di sollievo. “È stata una mattinata di ansia ed apprensione - racconta Massimiliano Pirandola, consigliere di Fratelli d’Italia in XIV Municipio - la sindaca non ci ha potuto ricevere perché era impegnata in alcune riunioni, dopodiché verso l’una e venti è sceso Campagna a darci la bella notizia”. “Ci siamo abbracciati, abbiamo esultato - aggiunge - è stata una vittoria per tutti i residenti che ci hanno creduto sino in fondo”. L’allerta però rimane alta. “È stato un bel momento ma - spiega - siamo subito tornati con i piedi per terra, il problema rifiuti rimane e entro oggi la Raggi dovrà indicare una soluzione”. “Una discarica, ovunque venga realizzata, - conclude il consigliere - non può essere la soluzione”.
Uscita di scena Tragliatella, la scelta dell’amministrazione è caduta sulla cava di via di Monte Carnevale, in località Malnome, a due passi dall’oasi protetta di Macchiagrande. Un territorio già saturo di fonti inquinanti, lo stesso che per più di quarant’anni ha dovuto convivere con la maxi-discarica di Malagrotta. Il sospetto che le cose sarebbero andate così era già stato ventilato dal senatore leghista William De Vecchis. La cava in questione, stando alla determinazione della Regione Lazio che ha dato il via libera al progetto, è autorizzata ad accogliere solo rifiuti inerti. “Anche se manca l’autorizzazione al conferimento di scarti di altra natura - ragiona De Vecchis - i codici Cer possono sempre essere ampliati”. Certo, non si tratterebbe di un’operazione estemporanea ma, secondo il parlamentare, “nel frattempo la Regione interverrà trovando soluzioni fuori dai confini di Roma Capitale e scaricando l’immondizia sui comuni limitrofi”.
Pronti a difendere la Valle Galeria anche Daniele Catalano e Giovanni Picone, capigruppo Lega rispettivamente in Municipio XI e XII. “Esprimiamo incredulità e annunciamo un’opposizione ferma nelle istituzioni e nei territori contro questa scelta folle che non tiene conto dei dati epidemiologici della zona, dell’inquinamento ambientale e della volontà dei cittadini di vedere riqualificata quell’area dopo anni e anni di vessazioni”, annunciano i due in una nota. “La scelta di creare una nuova discarica - attacca dalla Pisana la consigliera del Carroccio Laura Corrotti - è una soluzione contraria alla normativa comunitaria che ci indica di rispettare una scala ben precisa di priorità in tema di rifiuti, in cui la scelta di una discarica è all’ultimo posto”.
“Non capiamo - denuncia la Corrotti - come sia possibile che Raggi e Zingaretti si ostinino a utilizzare ancora strategie a breve termine senza considerare il rischio per la salute dei cittadini: l’ennesima discarica che una volta satura rimarrà lì con il suo carico di inquinamento”.
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