È emergenza sanitaria, la Raggi si arrende: "Sui rifiuti mi serve aiuto"

La richiesta dei grillini al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa: "Servono nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, li indichi un delegato del governo"

È emergenza sanitaria, la Raggi si arrende: "Sui rifiuti mi serve aiuto"

Più che una richiesta, quella inoltrata dai Cinque Stelle capitolini al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, è suonata come uno scarico di responsabilità. Con l’arrivo dell’estate ed i cassonetti che non hanno mai smesso di traboccare pattume, dietro l’angolo si intravede già lo spetto di “un’emergenza sanitaria”.

Ed è proprio per scongiurare il peggio che i grillini vorrebbero passare la palla arroventata ad un super delegato del governo. La notizia arriva da Il Messaggero che racconta di un “vertice riservato”, andato in scena venerdì scorso. C’erano i collaboratori di Costa, un drappello di consiglieri comunali stellati, una pattuglia di parlamentari del Movimento e la direttrice dell’ufficio Rifiuti del Comune, Laura D’Aprile. “Qui serve un commissario. Altrimenti con l’estate alle porte Roma rischia davvero l’emergenza sanitaria”, è il campanello d’allarme suonato dai pentastellati. L’idea è quella di levarsi d’impaccio, affibiando ad un commissario l’ingrato compito di individuare il luogo dove posizionare gli impianti di cui Roma ha bisogno per eludere il disastro. La necessità è quella di costruire almeno due nuovi impianti di “trattamento meccanico biologico”, dopo il rogo che a dicembre scorso ha inghiottito lo stabilimento di via Salaria. È stato l’incendio a dare il colpo di grazia ad un ciclo dei rifiuti che dal 2013, ovvero dai tempi della chiusura della discarica più grande d’Europa, Malagrotta, continua ad essere in bilico.

Ed il rimpallo di responsabilità tra la Regione Lazio ed il Comune di Roma non ha fatto altro che aggravare la situazione. Così adesso si chiede l’intervento di un “salvatore” che ci metta la faccia, andando incontro alle sicure proteste di chi vive nei territori che verrano ritenuti idonei ad ospitare gli impianti. “Se volete un commissario, prima dovete andare dal prefetto e dichiarare l’emergenza. Non basta un rischio potenziale, servono atti ufficiali, nero su bianco”, è stata la replica dello staff di Costa.

Certo gli ingredienti ci sono tutti, se si considera che dal 15 maggio i due Tmb di Malagrotta saranno interessati da un intervento di manutenzione e lavoreranno a mezzo servizio. Ce la faranno allora gli altri impianti del Lazio a supplire all’emergenza?

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