La 35enne lascia il fidanzato rom: finisce derubata e pure rapita

Il rapitore, un uomo di etnia rom, è latitante. La polizia ha esteso le ricerche in tutta Italia: dovrà rispondere del reato di sequestro di persona

Vecchio campo rom di via Germagnano, Torino
Vecchio campo rom di via Germagnano, Torino

Ha fatto irruzione nel suo appartamento e poi, di peso, l'ha caricata sulla roulotte tenendola imbavagliata e legata per ore. Una notte da incubo quella vissuta da un 35enne italiana, segregata per vendetta dall'ex fidanzato, un uomo di etnia rom residente nel campo nomade di via dei Giordani, a Roma. Dopo averla scaricata fuori dal camper, all'alba del giorno successivo, il 40enne si è dato alla fuga. Ora la polizia lo sta cercando in tutta Italia: dovrà rispondere dei reati di sequestro di persona, rapina, minacce, lesioni e porto illegale d’arma.

La vendetta

Un piano folle e delirante messo a punto con dovizia di particolari in correità coi suoi familiari. Assetato di vendetta perché la fidanzata lo aveva lasciato, il rom ha deciso che fosse giunto il momento di chiederle conto per le "pene d'amore" inflittegli. Così, si è rivolto al fratello affinché desse seguito al suo scellerato piano criminale. Le intenzioni sarebbero state quelle di sottrarre alle 35enne ori e monili salvo poi segregarla in un camper. Una spedizione punitiva che, a quanto avrebbe raccontato successivamente la vittima alla polizia, ha ricevuto il consenso di svariati complici. Schierati come in un plotone di esecuzione capitale, i familiari del rom l'hanno torturata per ore.

La notte da incubo

Stando a quanto riporta Roma Today, la donna si era rifugiata in un appartamento in via Loreto, al Tiburtino, per sfuggire alle pressanti minacce del suo ex fidanzato. Per mesi l'uomo l'avrebbe picchiata e seviziata fino a quando, un giorno, non ha trovato la forza di piantarlo. Una decisione che il 40enne pare non abbia digerito al punto da reclamare ben presto vendetta. La notte da incubo ha avuto inizio poco dopo la mezzanotte di qualche giorno fa. Il commando rom ha sfondato la porta di casa della vittima e fatto razzia di tutti i preziosi rinvenuti nelle stanze. Dopodichè, la ragazza è stata afferrata per i capelli e trascinata fuori dall'abitazione. A quel punto, due componenti della cricca l'avrebbero costretta a salire su una roulotte ferma in strada. Legata e torturata per ore, la donna ha rivisto la luce solo all'alba del mattino seguente, quando i suoi aguzzini l'hanno scaricata davanti al campo nomadi di villa Gordiani, al Casilino.

Le indagini

Non appena si è resa conto di essere libera, la 35enne ha richiesto l'intervento della polizia che, in breve tempo, si è messa sulle tracce del rapitore - S.H. le iniziali del nome - e dei suoi complici.

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Alessandra D’Amore della procura Capitolina. Il rom, appartenente ad una famiglia con curriculum criminale conclamato, è latitante. Dovrà rispondere dei reati di sequestro di persona, rapina, minacce, lesioni e porto illegale d’arma.

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