"Come sei bona". Poi l'incubo: 15enne stuprata in strada

Una 15enne è stata stuprata in strada da un baby gang all'Eur. Cinque ragazzi, tutti minorenni, sono stati identificati: tra loro ci sono anche due 13enni

"Come sei bona". Poi l'incubo: 15enne stuprata in strada

"Come sei bona". E ancora: "Dai, dacce un bacio". Poi le mani del branco addosso, le mani ovunque: lo stupro in strada. L'incubo per la 15enne capitolina, vittima di una baby gang, è durato una manciata di minuti. Ma è stato terribile. I cinque ragazzini, tutti minorenni, sono stati identificati a seguito di una serrata attività d'indagine condotta dagli investigatori dell'Arma. Tre sono stati denunciati e collocati in una comunità per minori; gli altri due hanno meno di 14 anni e quindi non imputabili ad atti di violenza sessuale di gruppo.

Lo stupro in strada

Sono le 8 di sera dello scorso 22 dicembre. Bianca (nome di fantasia), 15 anni, aspetta gli amici all'esterno di un fast food dell'Eur. Mancano pochi giorni al Natale e la comitiva ha deciso di riunirsi per scambiare i regali. Dal fondo della strada sopraggiunge un gruppo di ragazzini: "Come sei bona", si rivolgono alla giovane. Bianca non li conosce, prova ad ignorarli ma le avances diventano sempre più esplicite: "Dai, dacci un bacio", insistono. La 15enne tenta di allontanarsi ma la baby gang non desiste e seguita con apprezzamenti di dubbio gusto. È un crescendo di epiteti e volgarità irripetibili. Fino a quando la ragazza viene travolta e sopraffatta da branco, relegata in un angolo buio tra le auto in sosta, e palpeggiata nelle parti intime. Un incubo.

I soccorsi

Le mani dei ragazzini corrono veloci sul corpo della vittima. Bianca prova a sganciarsi ma è impossibilitata: le hanno immobilizzato braccia e gambe. Allora grida, chiede aiuto con tutto il fiato che ha in gola. Le sue urla, per fortuna, non restano inascoltate. Alcuni amici accorrono in suo aiuto ma finiscono per essere malmenati dal branco: "Vi dovete fare i fatti vostri". L'incubo volge al termine solo quando sopraggiunge una volante dei carabinieri a sirene spiegate. I membri della baby gang si dileguano alla svelta. Uno, però, viene interecettato dai militari durante la fuga: "Io? Non c'entro nulla. Hanno picchiato anche me", spiega. Ma la sua versione non è credibile.

Le indagini

Grazie all'ausilo delle immagini catturate dalle telecamere della zona, e quelle a circuito chiuso del fast food, gli investigatori riescono a identificare il ragazzino che hanno fermato a tarda sera. Poi, attraverso i social network, risalgono agli altri componenti della baby gang. L'esito della serrata attività d'indagine viene formalizzata e trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minori. "Non si vantano di quanto compiuto - spiega uno degli inquirenti a Il Messaggero -ma dai profili è stato possibile risalire alla catena di contatti".

L'accusa

I cinque ragazzi coinvolti in questa brutta storia sono tutti minorenni. Vivono nelle case popolari del quartiere Laurentino e provengono da famiglie disagiate; qualcuno era già stato segnalato alle autorotà.

Due quindicenni e un sedicenne sono accusati di violenza sessuale in concorso con gli altri due che, però, avendo meno di quattordici anni non sono imputabili del reato di stupro. Bianca ritiene, invece, che i membri della baby gang fossero "circa una decina". Per questo motivo, i suoi genitori insistono: "Bisogna cercare anche gli altri".

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