Un numero verde in difesa del presepe. È la trovata di un dirigente della Lega Lazio, Fabrizio Santori, che ha deciso di ricorrere alla tecnologia per “difendere la tradizione del Natale”. Ed ha coniato il primo servizio di segnalazione (“Sos presepe Io segnalo”) dedicato a chi, come lui, pensa che la simbologia cristiana vada preservata dalle picconate dei docenti sessantottini.
In poche parole si tratta di un numero di telefono WhatsApp al quale i genitori di Roma e provincia potranno ricorrere per denunciare gli “ignobili tentativi da parte di insegnanti o dirigenti scolastici di vietare il presepe o la recita scolastica per non urtare la presunta suscettibilità di bambini appartenenti ad altre religioni, che si sentirebbero discriminati di fronte alla Natività”. Casi, insomma, come quelli che si sono registrati nelle scorse settimane e che, alla vigilia delle festività natalizie, destano puntualmente inevitabile clamore. In una scuola elementare di Riviera del Brenta, in Veneto, ad esempio, le insegnanti hanno provato a togliere il nome di Gesù dalla canzone “Natale in allegria” per non offendere gli scolari di fede musulmana. E nell’istituto comprensivo Ilaria Alpi, sempre in Veneto, invece, la dirigente scolastica ha rifiutato i fondi erogati alle scuole dalla Regione per realizzare il presepe. Durante il periodo natalizio, infatti, la scuola aveva già altri programmi. Quali? “Lavorare sulla multiculturalità”.
Ecco, secondo Santori, questi non sono altro che degli “escamotage”. Dietro alle teorie buoniste propagandate da alcuni docenti, ne è convinto il leghista, “si cela un rifiuto aprioristico delle tradizioni e delle radici cattoliche del nostro Paese”. E quelle sul rispetto della fede altrui, come sembrano confermare anche le parole del presidente della Lega Islamica del Veneto, Bouchaib Tanji, sarebbero solo scuse. Frutto di una impostazione ideologica che sembra aver ben poco a che fare con le esigenze degli alunni musulmani.
Santori parla di “sotterfugi” usati per “imporre la propria visione del mondo in nome di tolleranza e globalizzazione”. Allora, conclude il leghista, “la denuncia è la nostra unica difesa a tutela delle tradizioni e del diritto dei nostri figli a vivere serenamente la magia del Natale, lontani da ogni strumentalizzazione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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