Via al totonomi per il Campidoglio: e la Meloni già si sfila

Il centrodestra potrebbe schierare Fabio Rampelli o Giulia Bongiorno, mentre il Pd pensa a Roberto Morassout. I grillini divisi sulla ricandidatura della Raggi

Via al totonomi per il Campidoglio: e la Meloni già si sfila

L’emergenza rifiuti, i guai delle municipalizzate, il trasporto pubblico che funziona a singhiozzo, il superamento dei campi nomadi, lo sgombero delle occupazioni abusive, la sicurezza e i conti in rosso: sono alcuni tra i problemi che affliggono la Capitale e che gli avversari di Virginia Raggi si candidano a risolvere.

La corsa al Campidoglio è già partita, con i leghisti che qualche settimana fa, con il senatore Claudio Durigon e il leader Matteo Salvini, si sono dati appuntamento sotto la statua di Marco Aurelio per chiedere le dimissioni della sindaca grillina. E in vista dell’appuntamento elettorale del 2021 già iniziano a circolare i nomi dei possibili sfidanti della prima cittadina. Al netto del fatto che la Raggi, secondo i bene informati, avrebbe intenzione di ricandidarsi alla guida della Capitale.

Se Giorgia Meloni ieri, con un’intervista al Messaggero, si è sfilata dal totonomi, una delle ipotesi a profilarsi all’orizzonte è quella di una coalizione di centrodestra, con a capo un candidato proprio di Fratelli d’Italia. La contropartita chiesta da Matteo Salvini, sarebbe un leghista alla Regione Lazio. Tra i papabili a guidare l’assalto al Campidoglio c’è Fabio Rampelli, parlamentare e uomo di fiducia della leader del partito. Se il banco saltasse, però, a sfidare la sindaca pentastellata dalle file del Carroccio potrebbe essere una donna. Il nome più accreditato, al momento, è quello dell’ex ministro del governo gialloverde, Giulia Bongiorno. Ad essere impegnato sul campo nella preparazione della campagna elettorale leghista è Durigon. Molti lo vorrebbero al Campidoglio ma Salvini potrebbe fare il suo nome per i vertici della Regione.

In Forza Italia, invece, c’è ancora massimo riserbo. L’unica indiscrezione a trapelare per ora è il no di Antonio Tajani ad un’eventuale ricandidatura. Il Pd, che è stato il partito più votato nella Capitale alle scorse europee, starebbe pensando all’attuale sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut, che ha già lavorato a Palazzo Senatorio nell’era Veltroni. A sinistra potrebbe scendere in campo anche Carlo Calenda, e il già vicesindaco Enrico Gasbarra. Per ora non si hanno notizie di Italia Viva.

E non si escludono eventuali coalizioni per sfidare il centrodestra.

I pentastellati, invece, sono divisi, tra chi spinge per la continuità e chi critica l’operato della sindaca, invocando un cambiamento per riuscire a riconfermare la leadership grillina nella Capitale.

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