“Purtroppo per noi l’anno non è finito bene perché qualcuno ha deciso di dare in mano a dei bambini dei petardi per poter dare fuoco alla nostra casa”. Per Alessandro e Barbara il bilancio il 2020 non poteva essere più nero. Per loro non è stato solo l’anno della pandemia e della crisi economica.
Alessandro e Barbara sono le ennesime vittime collaterali del Capodanno appena trascorso. “Adesso – dicono – non ci rimane più nulla”. L’ultimo rovescio della sorte è arrivato il 31 dicembre. Proprio mentre si preparavano a lasciarsi alle spalle le difficoltà dei mesi passati, il destino li ha messi di fronte ad una vera catastrofe. “Eravamo a cena dai miei genitori – racconta Alessandro a IlGiornale.it – quando è arrivata la telefonata di un vicino di casa”.
Non si tratta della classica telefonata che ci si aspetterebbe l’ultimo dell’anno. Dall’altro capo della cornetta il messaggio è: “Corri Alessandro, il vostro appartamento sta andando a fuoco”. La giovane coppia si precipita verso il villino di Poggio dell’Ellera, a Campagnano di Roma. Lo scenario che li attende all’arrivo è terrificante. “Le fiamme – continua Alessandro – erano altissime”. Lì davanti c’è già una pattuglia dei carabinieri ed una squadra di vigili del fuoco che lavora per domarle.
All’indomani del rogo è Barbara a ricostruire l’accaduto, pubblicando su Facebook le immagini della loro casa devastata. “Questo è ciò che rimane di casa nostra, perché – scrive la ragazza – bambini molto ma molto dolci hanno buttato dei petardi nel nostro giardino, improvvisamente è divampato il fuoco che spostandosi è arrivato al motore del condizionatore ed è esploso tutto”.
Muri anneriti, cumuli di detriti e vetri infranti. L’ingresso del villino assomiglia a un campo di battaglia. E così i due sono stati costretti a passare la notte in macchina. Nel frattempo il vicinato mormora, c’è chi dice che l’esplosione sia stata preceduta dal lancio di alcuni petardi e chi indica come responsabili un gruppo di ragazzini. Gli investigatori però invitano alla prudenza, per ora la natura del rogo è ancora da accertare.
“Non vogliamo addossare la colpa a nessuno – chiarisce Alessandro – ma sospettiamo si sia trattato di un petardo, anche perché la caldaia è rimasta intatta”. Di sicuro c’è che quella di Campagnano è una tragedia sfiorata. Fortunatamente Alessandro e Barbara in quel momento non erano in casa, ma l’appartamento non era vuoto.
“Il primo pensiero – racconta – è stato per i nostri animali”. Due cani e due gatti, rimasti intrappolati in quell’inferno di fuoco. Preso dalla disperazione il ragazzo cerca di entrare. Chi è con lui lo trattiene, impedendogli l’azzardo. Alessandro è ancora sotto choc: “Non so dire quanto c’è voluto per spegnere le fiamme, sono passati minuti interminabili, vissuti con un terribile senso di impotenza addosso”.
Quando i quattro animali vengono liberati, Minù, meticcia nera di quattro anni, si divincola dalle braccia dei soccorritori e scappa. Di lei si sono perse le tracce. I due la cercano senza sosta, aiutati da decine di volontari che in queste ore si sono uniti alle ricerche nonostante il maltempo. “È bella come il sole, ha una macchia bianca sul mento, la medaglietta ed è regolarmente microchippata”, racconta commosso il padrone.
“Il papà di Minù la sta cercando fino allo stremo delle
forze, il coraggio che ha messo e sta mettendo – scrive ancora Barbara sui social – non si possono spiegare a parole”. L’appello a chiunque dovesse avvistarla è di contattare immediatamente i numeri 349/3940433 e 338/1244665.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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