Orrore con la fiocina: ammazza la madre poi finisce in ospedale con l'arpione nell'occhio

Il 36enne ha ucciso la madre con una fiocina salvo poi finire in ospedale con un arpione conficcato nell'occhio. S'indaga per omicidio

Orrore con la fiocina: ammazza la madre poi finisce in ospedale con l'arpione nell'occhio

Ha freddato la madre con una fiocina poi, ha dato fuoco alla casa e, infine, ha tentato il suicidio puntando l'arma contro sé stesso. L'omicidio si è consumato ieri mattina, in un appartamento del quartiere Tintoretto, alla periferia di Roma. Autore della scellerata esecuzione è un 36enne romano, William Leo, ora ricoverato in progonosi riservata al Sant'Eugenio per una ferita profonda al volto: aveva un arpione conficcato nell'occhio quando è stato soccorso.

La tragedia

I fatti risalgono pressappoco alle ore 9 della mattina di lunedì 12 aprile, nell'appartamento al civico 148 in via Grotte D'Arcaccio, in zona Tintoretto. William Leo, 36 anni, ha esploso un colpo mortale di fiocina alla fronte della madre, Manuela Fiorucci, 66 anni ed ex dipendente Asl. Dopodiché avrebbe appiccato un incendio all'interno della propria camera da letto salvo poi tentare il suicidio con il fucile da sub non prima di aver allertato il 112. Scampato alla morte grazie all'intervento tempestivo dei carabinieri, l'uomo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale San Camillo con un arpione conficcato nell'occhio destro. Ora, è ricoverato in prognosi riservata al Sant'Eugenio: le sue condizioni sono critiche ma non gravi.

La ricostruzione dei carabinieri

Stando alla ricostruzione dei carabinieri del Comando Compagnia Roma Eur, il 36enne avrebbe attentato alla vita della mamma, vedova e nativa di Gubbio, con svariati colpi di fiocina prima di freddarla alla fronte. Lo comprovebbero alcune ferite al corpo della donna, specie quelle riportate ad un braccio che sarebbe stato trapassato da un dardo di ferro. Verosimilmente, in un tentativo estremo di difesa, la 66enne avrebbe provato a pararsi il volto per schivare il colpo mortale.

Circa l'incendio appiccato in casa, invece, non è ancora chiaro se il giovane intendesse farla finita o abbia provato ad occultare eventuali prove del delitto. Fatto sta che, dopo aver chiesto l'intervento dei militari dell'Arma, ha tentato il suicidio esplodendo un colpo di fucile da sub contro sé stesso.

Il movente

Il movente dell'omicidio è ancora sconosciuto. Secondo quanto si apprende da RomaToday.it pare che tra madre e figlio i rapporti fossero conflittuali ma non per ragioni di ordine economico. Il medico di famiglia avrebbe rivelato, invece, che il 36enne è affetto da disturbo bipolare.

Ad ogni modo, si tratta di indiscrezioni ancora da confermare. Ora, il giovane è ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Sant'Eugenio per la ferita all'occhio: dovrà rispondere di omicidio. Le indagini del caso sono affidate ai carabinieri del Comando Compagnia Roma Eur.

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