Ronaldinho al Milan Berlusconi: "È nostro"

Riunioni a raffica con lite sfiorata tra Laporta e Assis. Si chiude a 22,5 milioni. Il brasiliano oggi sarà in ritiro e dice: "Ho coronato un sogno". Presentazione alle 13. "E' utile. No, non serve": il calcio si divide

Ronaldinho al Milan 
Berlusconi: "È nostro"

Eccolo, finalmente. Sbarca oggi a Milano, alle ore 13. E nel giro di qualche ora si presenta a Milanello. Ronaldinho è del Milan: adesso si può scrivere. L'annuncio, datato 23.09 di martedì 15 luglio, porta la firma autorevole di Silvio Berlusconi. Il premier, all'uscita da una riunione con i parlamentari del Pdl, detta ai microfoni di SkyTg24 la notizia del giorno. «Ronaldinho è del Milan» riferisce il decisivo protagonista della trattativa più lunga della storia milanista, un corteggiamento che continua da due anni, poi diventato inseguimento e infine blitz a Barcellona di Adriano Galliani con conclusione del negoziato dopo il rischio, concreto, di una clamorosa rottura. «Durante la campagna elettorale, i tifosi del Milan mi chiedevano solo e soltanto di acquistare Ronaldinho invece di sostenere la mia battaglia politica. Promessa mantenuta: hanno avuto il loro campione. Spero siano soddisfatti per lo spettacolo che procurerà e continuino a battersi per le libertà» la frase con cui Silvio Berlusconi salda il suo debito col popolo rossonero e accoglie la nuova stella che oggi probabilmente presenterà di persona.

Nei suoi 22 anni alla guida del Milan, non è la prima, forse nemmeno l'ultima, di sicuro una delle più brillanti. La telefonata a Berlusconi arriva da Barcellona: Adriano Galliani, sfiancato da una giornata scandita da incontri, scontri, pranzi, colloqui con fiscalisti e avvocati, risulta stremato ma felicissimo. «Presidente ce l'abbiamo fatta, la ringrazio a nome dei tifosi del Milan» dice il dirigente. A quel punto sono in tanti, circa 300, a presidiare l'aeroporto privato di Linate in attesa del volo dalla Spagna spostato a questa mattina. Devono arrivare i funzionari e chiedere l'aiuto delle tv per far partire il dietrofront.

Milan Channel nel frattempo pubblica il faccione di Dinho vestito di rossonero e la musichetta delle grandi occasioni: è il segnale per tutti gli amanti del vecchio, caro, paralitico Milan, come lo chiama il suo presidente. Ronaldinho c'è, finalmente. Il Barcellona incassa la cifra di 15 milioni di euro con tre opzioni che possono far lievitare il gruzzolo fino a 22,5 milioni: si tratta di tre quote da 2,5 milioni di euro nel caso Ronaldinho, col contributo decisivo dei suoi gol e delle magie, riuscisse a trascinare il Milan in zona Champions. Alla fine l'operazione vale 22,5 milioni: molto meno della metà della valutazione reclamata 18 mesi prima dal presidente Laporta (sparò 60 milioni di euro). È un vero colpo. Specie se aggiunto allo stipendio che il «dentone» incasserà nelle tre stagioni in rossonero: 6,5 milioni di euro netti l'anno, inferiore al tetto di Kakà, leader della particolare classifica. «Finalmente realizzo il mio sogno» la prima frase del brasiliano rimasto nella sua villa in attesa degli sviluppi. Convulsi, frenetici, schizofrenici addirittura.

Per tutto il giorno i siti anticipano l'accordo che viene considerato fatto intorno alle 19.40 e torna invece in alto mare dopo le 20 quando Galliani e Bronzetti ritornano negli uffici del club catalano al Camp Nou. Rischiato anche il litigio tra Roberto de Assis, agente e fratello del fuoriclasse, e il presidente Laporta.

«È stata durissima ma ce l'abbiamo fatta» sospira alla fine Galliani che oggi vola da Barcellona a Linate col nuovo gioiello: visite mediche, definizione della pratica Pechino e poi presentazione a Milanello. L'aspettano a braccia (quasi) aperte Ancelotti e il Milan. Per i tifosi è quasi un messia.

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