"Ronde intollerabili. Così l'insicurezza diventa intolleranza"

Il questore Megale registra l'esplosione di extracomunitari: 520mila in provincia

"Ronde intollerabili. Così l'insicurezza diventa intolleranza"
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«Esserci sempre - lo slogan della Polizia di Stato - è in concreto il presidio di legalità che diventa argine al sopruso e alla prevaricazione» ha detto ieri mattina il questore Bruno Megale dal palco del Teatro degli Arcimboldi, alla Bicocca, all'inizio del discorso con il quale si apprestava a celebrare il 173esimo anniversario dalla fondazione della Polizia. Un incipit, il suo, determinante a introdurre la successiva analisi, non priva di considerazioni critiche su quello che significa sicurezza a Milano. Dopo un excursus sul «tessuto sociale profondamente mutato», dopo essersi soffermato sul «boom di presenze di studenti che si attesta intorno al 20% dei residenti», sull' «incremento di turisti senza precedenti, quantificabile in oltre 8 milioni di presenze annue» e aver parlato della «esplosione del fenomeno migratorio di extracomunitari (...) oggi stimabile in oltre 520mila unità in ambito provinciale» (il 20% dei residenti), il questore ha puntato sulla percezione d'«insicurezza urbana» del cittadino milanese che «questa eccezionale mobilità sul territorio metropolitano ha alimentato». «Anche per l'incremento negli ultimi anni di rapine e borseggi (...) episodi che trovano amplificazione da una narrazione ipermediata anche dai social» ha detto Megale.

Insicurezza che diventa anche «intolleranza» ha ricordato quindi Megale parlando della «diffusione di video di ronde composte da giovani italiani, che si richiamano all'articolo 52 della Costituzione italiana, che aggrediscono giovani immigrati asseritamente responsabili di reati». Manifestazioni che Megale condanna senza mezzi termini: «Nessuna forma di violenza privata può essere tollerata ed è compito delle istituzioni tutte, forze di polizia in primis, contrastare queste preoccupanti derive securitarie fai da te» ha dichiarato il questore.

Dopo aver illustrato i nuovi arrivi sulla città («oltre 330 uomini») Megale non poteva però certo evitare di bacchettare, proprio in merito al «suo» personale, la politica abitativa di questa città. «Capitale umano con competenze digitali e formazione sono i pilastri su cui la Polizia di Stato ha impostato il proprio futuro (...). Ma oggi Milano è in grado di trattenere il personale specializzato delle forze di Polizia e incentivarne la permanenza? Certamente no.

Assistiamo a un eccezionale turn over di agenti non in grado di far fronte ai costi proibitivi della città, in particolar modo per quanto riguarda gli alloggi, problema ahimè comune con altre categorie di lavoratori. Occorre seriamente ripensare a un piano di investimenti per l'abitare sul territorio riservato ad alcune categorie».

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