Marco Pirola
Un cimitero senza pace quello di Misinto. Messe nere? Fuochi fatui? Zombie? Niente di tutto ciò. Più semplicemente è stato visitato dai ladri. Ma non comuni ladruncoli di ceri e lumini votivi, ma una banda organizzata che si è fatta beffa anche del sistema di allarme. E che cosa cè da rubare in un cimitero di provincia perduto nelle nebbie del parco delle Groane? Rame, antico, ma volgarissimo rame.
Nella notte tra venerdì e sabato, i soliti ignoti hanno messo a segno un colpo in tutta pace e tranquillità. È proprio il caso di dirlo e la battuta è scontata. Dal camposanto cittadino sono spariti 10 pluviali in rame. Canaline che servono ad incanalare lacqua piovana ed evitare che rovini la facciata. Rame, materiale prezioso e appetibile date le sue quotazioni. Ma la cosa ha dellincredibile perché la banda per mettere a segno il colpo ha utilizzato una tecnica degna di Missione impossibile. Infatti il cimitero di Misinto è protetto da un sistema di videosorveglianza con tanto di telecamere in grado di registrare quanto passa davanti allobiettivo. Fatto il danno, le forze dellordine pensavano che i ladri fossero stati immortalati e quindi facilmente identificabili. Sorpresa. Durante le ore di riprese chi ha compiuto il furto è stato così attento che nemmeno un fotogramma è utilizzabile dagli inquirenti.
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