La differenza è quella che passa tra laiuto e il sostegno. Su questo sono gli stessi aquilani a non voler transigere. Un conto è dare una mano, altra cosa è stare accanto, pronti a raccogliere il pallone per portarlo oltre la linea di meta. Questo nel rugby si chiama sostegno e assume un significato ben più forte se a offrirlo sono i tuoi avversari, quelli, per intenderci, protagonisti il 23 aprile del 94 della finale scudetto che contro il Milan di Massimo Giovanelli e Marcello Cuttitta, regalò ai neroverdi il quinto scudetto.
Marcello Cuttitta, con LAquila ci ha giocato. Ne è stato una delle bandiere e oggi allena lAmatori Milano. Massimo Giovanelli, 37 volte capitano azzurro, al di là di quella finale persa nel 1994, con LAquila ha un conto aperto. È fatto di emozioni e di punti di sutura. Deve a un carabiniere abruzzese trapiantato in Emilia la sua passione per il rugby. DellAquila ricorda le sfide allultima meta, i colpi bassi, i sorrisi a fine partita. Roba che non si dimentica. Subito dopo la botta del 6 aprile scorso si è dato da fare. Pronto a partire con la squadra per dare una mano, fino alla partita tra lAmatori Milano e le Zebre, il prestigioso club a inviti del rugby italiano che domani manderà in campo al vecchio Giuriati (ore 16) una formazione composta dai migliori giocatori della serie A, organizzata per raccogliere fondi in favore delle popolazioni colpite.
«A noi piacerebbe che il ricavato delliniziativa fosse dedicato alla realizzazione di unopera che sia utile alla città spiega Giovanelli -. Ma sarà lAquila Rugby a dirci cosa fare con lincasso». Giovanelli siederà sulla panchina delle Zebre, non è escluso che scenderà in campo per lultimo scampolo (se davvero sarà così) di una prestigiosa carriera. Dallaltra parte Marcello Cuttitta che allAquila è di casa a dispetto delle sue origini tra Latina e il Sudafrica. Anche Marcello è rimasto colpito dalla tragedia, e dallesempio che i ragazzi in neroverde hanno dato nei primi tragici minuti dellemergenza. Per questo LAquila rugby riceverà dal presidente del Cio Jacques Rogge un riconoscimento nellambito della cerimonia dapertura dei prossimi Giochi del Mediterraneo. Ma è labbraccio dei milanesi, degli antichi avversari che conta più di tutto.
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