Rugby Con gli inglesi l’Italia tenta la solita impresa impossibile

Un tabù vestito di bianco che gli azzurri del rugby proveranno a sfatare nell’ennesima sfida impossibile. Contro l’Inghilterra la partita è di quelle dal pronostico chiuso almeno a giudicare dalle cose viste sul campo la settimana scorsa. Se a Twickenham Wilkinson e soci hanno liquidato il Galles dopo 80 minuti che cancellano le incertezze in attacco mostrate nei test d’autunno, l’Italia in terra d’Irlanda è tornata ai vecchi limiti. Una squadra che si mostra vulnerabile davanti e che regala in rimessa laterale ben sette palloni e due mete all’Irlanda, tra l’altro travolta ieri in Francia.
Contro gli inglesi si tratta dunque di un vero e proprio esame di riparazione, alla vigilia della partita della vita, quella del cucchiaio di legno con la Scozia, in programma sempre al Flaminio tra due settimane. Mallett cambia qualche carta sul tavolo. Si affida ad Andrea Masi per puntellare una difesa che ha fatto acqua e a Marco Bortolami che ritrova un posto da titolare nella batteria dei saltatori, complice il malandato menisco di Carlo Del Fava. Dublino ha detto che l’Italia ha un paio di cosette su cui lavorare: la rimessa laterale ed in generale la qualità dei palloni che arrivano dal reparto avanzato. Mentre la mischia che tutto il mondo ci invidia ha tradito clamorosamente al Croke Park.
Il problema è di interpretazione. Meglio lavorare sulla difesa oppure cercare di complicare la vita agli avversari con il pallone tra le mani? Martin Johnston, dopo l’ultimo autunno grigio, ha ritrovato una squadra capace di dare sostanza alla fase offensiva.

Non sarà facile fermarli restando sui binari dell’ortodossia rugbistica. Ma evitiamo i falli, visto che già a Dublino il piede degli avversari ha fatto gli straordinari.
Risultati di ieri: Galles-Scozia 31-24, Francia-Irlanda 33-10.

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