Rugby, l'Italia non fa il bis A Edimburgo trionfa la Scozia

Dopo la straordinaria impresa con la Francia al Flaminio gli azzurri non riescono a ripetersi a Murrayfield. Dopo un primo tempo chiuso in vantaggio (6-8, ancora meta di Masi) calano le forze e si appanno le idee. I padroni di casa vincono 21-8, l'Italia chiude ultima in classifica

Rugby, l'Italia non fa il bis 
A Edimburgo trionfa la Scozia

Edimburgo - Niente bis per il rugby azzurro. Il primo tempo di Murrayfield fa sognare. L'Italia buca la difesa scozzese con una meta di un grande Masi e chiude al riposo sull'8-6. Sarebbe la seconda vittoria consecutiva nel Sei Nazioni (mai successo) e il grimaldello per passare dal 12° al 9° posto del ranking mondiale. Ma gli azzurri nella ripresa franano. Calano le forze, si sentono le scorie della battaglia del Flaminio contro la Francia, e si annebbiano le idee in attacco, almeno un paio di mete sciupate per poca lucidità. La Scozia invece si batte per salvare l'onore davanti alla sua gente e passa due volte la retroguardia azzurra. Si chiude 21-8 e il XV del cardo evita anche l'ultimo posto in classifica. Il cerino, anche stavolta, resta in mano all'Italia.

Illusione azzurra L'avvio di primo tempo è convincente e Nick Mallett sembra essere riuscito nell'impresa di cancellare dalle menti degli azzurri i ricordi del trionfo contro la Francia. Paterson infila subito i pali al piede (3', 3-0), ma l'Italia macina gioco e conquista metri sul campo. Nonostante una touche che smette improvvisamente di funzionare (quattro rimesse perse in serie, la prima vinta solo al 20'). Mirko Bergamasco dalla piazzola fallisce l'aggancio, ma Masi, all'11', buca la difesa scozzese tra Ansbro e Walker e va a schiacciare in meta il vantaggio (3-5). Lo Scozia si butta in avanti, campeggia nel 22 metri avversari, ma tutto quello che riesce a strappare, dopo una difesa eroica degli azzurri, è un calcio di punizione. Paterson non si fa pregare e fa 6-5. Ma al 31' Bergamasco gli risponde per un nuovo sorpasso (6-8). La pessima notizia in casa Italia è l'infortunio a Masi (deciso, preciso e fondamentale anche a Murrayfield) sostituito da McLean. Poi all'ultimo secondo Paterson "grazia" gli azzurri su punizione. Al riposo Parisse e compagni mantengono il vantaggio.

Brusco risveglio La Scozia si gioca tutto. Onore, orgoglio e futuro. E lo sa bene. E nella ripresa gli uomini di casa, sospinti dal boato di Murrayfield, partono a testa bassa. In un quarto d'ora arrivano due mete. Prima De Luca, poi Walker (18-8). L'Italia si spinge in territorio avversario, ma non riesce a marcare punti. C'è sempre un'imprecisione, un pallone che cade in avanti o un sostegno che non arriva. Il serbatoio delle forze è in riserva, praticamente vuoto. Tanta fatica per arrivare nei 22 metri scozzesi, poi l'ingenuità e il calcione avversario che rispedisce gli azzurri al mittente. Al 20' Paterson su punizione sigla il 21-8 e la partita sembra veramente andata. Gli azzurri mettono sul prato anche l'orgoglio. I calci di punizione non si piazzano, ma si giocano alla mano. Orquera serve Canavosio in bandiera per la meta della speranza, ma l'arbitro vede un "avanti" all'ultimo.

Poi McLean trova il buco giusto, ma perde il pallone a cinque metri dalla meta. L'Italia si arrende così. Non senza lottare. Ma, alla fine, conta la vittoria scozzese. L'appuntamento con la maturità rugbistica è ancora rimandato.

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