Nei giorni scorsi il leader del Cremlino, Dimitri Medvedev, lo aveva detto: «Sono pronto a riconoscere lindipendenza dellOssezia del Sud e dellAbkhazia se i rispettivi popoli lo chiederanno». E quei popoli lhanno chiesta, con un referendum dove ha stravinto il sì alla secessione, e con la richiesta ufficiale di riconoscimento a Mosca da parte dei due Parlamenti locali. Così ieri la decisione che da giorni era nellaria è arrivata: entrambi i rami del Parlamento russo hanno approvato la mozione a favore dellindipendenza delle regioni separatiste.
Una risoluzione presa allunanimità che, sebbene non vincoli in modo imperativo il Cremlino ad avviare le conseguenti azioni politico-amministrative necessarie a rendere effettiva la secessione dalla Georgia, dà al presidente Medvedev una carta in più da giocare nelle trattative con Unione europea e Usa. Anzi, qualcuno, anticipando le mosse ufficiali del governo di Mosca, ha iniziato a prefigurare scenari futuri, a brevissimo termine. È il ministro russo per lo Sviluppo regionale, Dmitri Kozak, che ieri ha annunciato che «lOssezia del Sud formerà il nuovo governo entro la metà della settimana». Naturalmente la decisione russa inasprisce i rapporti di Mosca con gli altri Paesi, non solo con la Georgia ma anche con tutta la comunità internazionale, Stati Uniti in testa.
Sebbene sul fronte georgiano vi sia chi ostenta sufficienza nei confronti del voto di Mosca, parlando di decisione priva di importanza e di conseguenze legali, come il ministro per la Reintegrazione, Tremur Iakobashvili, il clima a Tbilisi è tuttaltro che disteso. Il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ha definito «tragica» la risoluzione russa, mentre dallopposizione georgiana si levano voci diplomatiche, che propongono la creazione di un governo di conciliazione nazionale mentre le truppe russe restano sul suolo georgiano. Difficile che Tbilisi accetti una soluzione del genere, anche perché la comunità internazionale ha già condannato la decisione del Parlamento russo. «La Russia deve accettare lintegrità territoriale e la sovranità della Georgia», ha detto Robert Wood, portavoce del Dipartimento di Stato Usa. Proprio mentre la Casa Bianca annunciava di stare «riesaminando per intero i propri rapporti con la Russia» e mentre la Nato chiariva che i rapporti con Mosca sono strettamente vincolati al rispetto del piano di pace da parte di Mosca.
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