da Roma
Una vittoria come quella contro il Galles fa sognare. Tra sette giorni a far visita agli azzurri ci sarà lIrlanda e Pierre Berbizier già rilancia la sfida: «In Francia, come in Italia, si dice la stessa cosa: non c'è due senza tre... ». Intanto si gusta il successo il piccolo «Asterix» di Saint Gaudens. Contento della gloria e soprattutto della squadra. Chi aveva storto il naso per la staffetta Pez-Scanavacca, dovrà ricredersi: «Li ho visti bene insieme» spiega lalchimista azzurro che ieri al Flaminio è stato costretto agli straordinari sul piano tattico per fronteggiare lemergenza, compreso quel Mauro Bergamasco dirottato nel ruolo di centro e decisivo con il fratello in occasione della meta che ha aperto allItalia le porte della storia. «Mauro ha grandi capacità, e sa sempre come adattarsi alle varie situazioni di gioco - dice Berbizier -. Uno come lui fa la forza del gruppo. Una famiglia che ha sempre delle alternative valide e che non si tira indietro quando si tratta di sacrificarsi. Anche per questo siamo riusciti sempre a superare il problema degli infortuni». Per Mauro Bergamasco sono lontani i ricordi del mondiale australiano con John Kirwan che voleva a tutti i costi convertirlo nel ruolo di ala. Oggi non fa problemi. «Io da centro? si domanda . Nessun problema, se serve per vincere. La carica era quella giusta e ora siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Spero possa servire a tutto il movimento».
Alessandro Troncon dedica la vittoria alla squadra e a chi ha giocato. Poi torna su quei lunghissimi dieci secondi finali: «Larbitro lo aveva detto. Mancavano 10 secondi. Il Galles ha voluto giocare lultimo calcio. Poi il fischio finale.
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