Sala dice no alle luci per i fratellini ebrei. La comunità insorge

La richiesta per i bimbi uccisi da Hamas. Fontana "colora" le sedi della Regione

Sala dice no alle luci  per i fratellini ebrei. La comunità insorge
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Illuminare di arancione Palazzo Marino e la sede della Regione come segno di vicinanza a Shiri Bibas e ai suoi due bambini Ariel e Kfir «assassinati da Hamas durante la loro prigionia a Gaza. I «bimbi con i capelli rossi», hanno fatto il giro del mondo le immagini durante il rapimento e la mostra delle bare, restituite a Israele in cambio di prigionieri palestinesi. L'appello è stato a colorare i palazzi istituzionali è stato lanciato due giorni fa dal presidente dell'Associazione Pro Israele Alessandro Litta Modignani e dal direttore del Museo della Brigata Ebraica Davide Romano. Un gesto simbolico «per non dimenticare la loro barbara uccisione ma anche il fatto che Hamas ha fatto persino dei loro cadaveri merce di scambio, un orrore mai visto». Il governatore Attilio Fontana ha risposto illuminando già ieri e di nuovo questa sera sia il Pirellone che Palazzo Lombardia. Il sindaco Beppe Sala ieri ha risposto invece che «ci sarebbero moltissimi motivi per continuare a illuminare» Palazzo Marino, «ma non credo che lo faremo questo. L'importante è tenere le posizioni politiche». Una posizione che - per l'ennesima volta dal 7 ottobre 2023 - fa insorgere la comunità ebraica contro il sindaco, a partire dall'esposizione della bandiera israeliana accanto a quella della pace fuori da Palazzo Marino fino al rifiuto del presidente Gabriel Meghnagi di partecipare all'incontro in Comune nel Giorno della Memoria.

«Sono dispiaciuto perchè credo che rapire bambini, ucciderli e fare commercio dei dei loro cadaveri sia qualcosa di mai visto e che meriterebbe una condanna nettissima - sottolinea Davide Romano -. ]Anche i primi casi di attentatori suicidi non fecero troppo scalpore, e poi divennero normali. La nostra società deve ribellarsi con gesti straordinari. Temo che Sala non abbia compreso appieno la portata dell'orrore e quindi della nostra richiesta di dare una risposta particolare».

Ancora più netta la reazione del delegato alla comunicazione del Consiglio della Comunità Ebraica di Milano, Davide Blei: «L'ambiguità di Sala non ha fine - contesta -. Avevo più volte consigliato di interrompere i rapporti con lui, adducendo il motivo che lui deve essere il sindaco di tutti e non solo di una parte. Quanto è acceduto ha sconvolto l'opinione pubblica mondiale e la richiesta della comunità ebraica di Milano è conforme ad appelli analoghi fatti dappertutto».

Litta Modignani ha ricevuto ieri la telefonata «molto cortese» del Capo di Gabinetto del sindaco, «mi ha spiegato che dal 7 ottobre 2023 e dopo aver esposto la bandiere di Israele e della pace il Comune ha deciso di praticare la par condicio e di non esporre più nulla che riguardi il conflitto, per una posizione di neutralità. Ma non mi ha convinto. Siamo molto delusi e amareggiati, in questa circostanza non è un gesto di bon ton istituzionale ma di ignavia.

Rapire bambini è un crimine contro l'umanità, sono stati strozzati a mani nude e usati come merce di scambio». Il governatore Fontana ha aderito «senza esitazione. Una preghiera per ostaggi uccisi in prigionia - sottolinea - non richiede alcuna riflessione politica».

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