Sala Fontana La seconda vita di Rosencranz e Guildestern

Ultima replica stasera di «Rosencranz e Guildestern», al Teatro Sala Fontana (via Boltraffio 21). È la storia mai raccontata di due personaggi minori dell’Amleto, ai quali l’inglese Tom Stoppard concede una seconda vita. Una possibilità di riscatto senza speranza, però, perché il loro destino è già stato scritto 500 anni fa da Shakespeare e possono solo recitarlo di nuovo, anche se, questa volta, da protagonisti. Vittime prese in un intreccio per loro incomprensibile, si muovono spaesati, ironici, perplessi in un labirinto tragico, la cui sola via d’uscita è la morte. Il capocomico, che ben conosce la tragedia dell’Amleto, cerca, rappresentandola per loro, di avvertirli, ma invano. Stoppard dà voce umana e sorprendente contemporaneità alla grottesca vicenda di questi piccoli, mortali personaggi, prigionieri dell’immortale capolavoro. In scena ci sono solo tre attori, gli altri sono ombre evanescenti, citazioni filmiche (prese sempre da Stoppard), ricreate in nuove oniriche sequenze, fantasmi, che affiorano da un vecchio fondale.

Una mescolanza di teatro e cinema, che fa interagire a contrasto personaggi shakespeariani e interpreti dal vivo, su un palcoscenico di intrighi e illusioni, di apparizioni e dissolvenze, dove Rosencrantz e Guildestern oscillano, come su un’altalena, tra la vita e la finzione.

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