«Mi preoccupa la composizione, la consistenza e la competitività della coalizione di centrosinistra, di cui parlo da mesi». Da tempo il sindaco Beppe Sala non fa mistero di volersi impegnare a costruire un nuovo centro, «stile» Forza Italia ma ancorato alla sinistra e al Pd. Dopo la sconfitta di Andrea Orlando contro il neo governatore del centrodestra in Liguria Marco Bucci, ieri ha battuto ancora sul punto. E ha fatto emergere (un'altra volta) la distanza di vedute rispetto a esponenti come il capogruppo regionale del Pd Pierfrancesco Majorino, tra i fedelissimi di Elly Schlein. La composizione e la competitività del centrosinistra, scrive Sala sui social dopo il flop in Liguria, «è un fatto politico rilevante e richiede una riflessione e una soluzione. Il M5S, sotto il 5%, conferma che soprattutto al Nord non ci si può certo appiattire su un movimento che sta cercando un'identità e un principio di sopravvivenza. Ma ciò che palesemente è deficitario nel centrosinistra è la forza centrale, quella moderata, pragmatica, capace di riforme, europeista, una nuova componente liberal, che al momento ha una rappresentanza non definita. È la lezione di questa tornata, ma in fondo è la lezione di questi ultimi anni». Precisa che il Pd a guida Schlein «ottiene un grande risultato, è primo partito in Liguria».
«C'è una questione nord» è il titolo della sua analisi sul voto. Sala scrive che «è un dato oggettivo e bisogna avere il coraggio di sottolinearlo, al di là delle critiche che si possono sollevare anche all'interno del centrosinistra. Se nella parte più industrializzata del Paese non si propongono prospettive e politiche di produzione, la si perde. E poi diventa più difficile lavorare tutti assieme per un grande piano di produttività per le zone meno industrializzate d'Italia».
Majorino smonta la teoria del centro. Già nelle scorse settimane, quando Sala ha invitato il Pd a sondare nomi civici e moderati di peso disponibili a correre alle prossime Comunali, ha difeso le primarie e sottolineato che «sul candidato moderato io e Beppe non la vediamo allo stesso modo». Ieri ha scritto che «sui giornali ci sono i classici commenti del giorno dopo che dicono che c'è un problema al centro e che quindi il Pd deve parlare di più al "centro". Io credo che l'ossessione del "centro" sia ciò che ha devastato la sinistra per troppo tempo. Ovviamente c'è un tema di alleanze (che per me devono essere ampie). Ma il Pd l'unica cosa che deve fare è essere ancora più riconoscibile. Con Schlein abbiamo riavviato battaglie su sanità, salario, diritti sociali e civili». E guardando al 50% che non vota «quello che dobbiamo temere è una sinistra nè carne nè pesce. Che non dice niente per non scontentare. A maggior ragione dopo il risultato ligure». Il consigliere Daniele Nahum, che ha lasciato il Pd per Azione, sostiene invece che «il Pd sta facendo il pieno a sinistra ma le elezioni si vincono al centro e con candidati con la capacità di intercettare il voto moderato».
Mancano due anni e mezzo alle Comunali, il match continua. Il governatore Attilio Fontana sottolinea che nonostante inchiest tv a urne aperte «il campo largo ha perso e il centrodestra ha vinto, il nostro elettorato è maturo».
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