
«Non abbiamo mai pensato nè di vietare nè di ostacolare alcunchè» ha ribadito ieri il ministro Nello Musumeci dopo le polemiche scoppiate da sinistra sul richiamo alla «sobrietà» per le manifestazioni del 25 Aprile che cade nei cinque giorni di lutto nazionale per la morte del Papa. «Nessuno ha mai pensato di oscurare il 25». É scritto chiaro anche nella lettera inviata dal vicepresidente nazionale dell'Anpi Carlo Ghezzi al presidente provinciale e milanese dell'associazione dei partigiani, non risultano «né limitazioni né divieti specifici»». Il presidente di Anpi Milano Primo Minelli però anche ieri ha tenuto alta la polemica: «La morte del Papa, a cui abbiamo espresso grande solidarietà e vicinanza, non sia la scusa per ridimensionare il 25 Aprile: segnali in questa direzione li abbiamo. La parola sobrio non si capisce che cosa sia: la manifestazione era già sobria per sua natura, non avevamo bisogno di suggerimenti e non dovremo modificare nulla. Siamo sempre stati sobri nel nostro agire, non faremo balli in piazza». E ancora: «Quelli che parlano di sobrietà non hanno mai condiviso quello che diceva il Papa e ora si scoprono papisti. Lui diceva solidarietà e loro deportazione, lui era per la pace e loro per il riarmo». Anpi monta la polemica (inutile) ma la festa rischia di essere rovinata ancora, come l'anno scoIeri Minelli ha partecipato in piazza Occhialini all'inaugurazione del murale «I ragazzi di via Botticelli», dedicato ai quattro ragazzi trucidati il 6 gennaio 1945. Il corteo dell'anno scorso fu ad alta tensione, con insulti e un membro della Brigata Ebraica accoltellato da un giovane in piazza Duomo, scontri provocati dai pro Pal che cercavano di «sfondare» il cordone della polizia per raggiungere il palco. Si temono nuovi disordini. I centri sociali sono pronti a contestare (anche) il Dl Sicurezza. I Giovani Palestinesi vogliono conquistare la testa del corteo, «dobbiamo stare davanti come espressione viva e attuale della Resistenza, perchè quella lotta non è finita e oggi continua anche in Palestina» e «oggi più che mai è inaccettabile che nel corteo antifascista trovino spazio anche figure e gruppi che rappresentano il sionismo, non staremo al fianco dei nostri oppressori nè abbandoneremo le piazze». Il clima è caldo. «É una festa unitaria e pacifica, non va sporcata l'abbiamo detto a tutti - afferma Minelli -. Chi vuole rovinare la festa degli antifascisti rischia di collocarsi dalla parte opposta». Ma anche quest'anno Giovani Palestinesi, SiCobas, Cambiare rotta e una serie di centri sociali da Panetteria Occupata a LUMe, si sono dati appuntamenti in piazza Duomo alle 13, per occupare in anticipo le prime file dietro le transenne che circondano il palco.
Il direttore del Museo della Brigata Ebraica, Davide Romano, spera che «alla luce anche dell'esperienza del 2024», gli scontri provocati dai pro Gaza, «si eviti di lasciare troppi spazi a chi rovina il 25 Aprile. Mi preoccupa che anche i nostri fratelli ucraini inizino a temere aggressioni, è orribile sentir dare loro dei nazisti. Noi saremo ancora più numerosi e non ci facciamo intimidire, ma se sempre più partecipanti si sentono minacciati e offesi qualcosa non va, e va cambiato».
Ieri in prefettura si è riunito il Comitato sicurezza, oggi ci sarà un aggiornamento . Il corteo partirà come sempre alle 14.30 da Porta Venezia e raggiungerà piazza Duomo. «Speriamo sia tranquillo, anche se tranquillo veramente non lo è mai - commenta Sala -. Siamo tutti attenti, c'è contatto costante tra noi, Anpi, questura e prefettura.
Speriamo tutti vengano con animo pacifico e dando il giusto peso alla giornata, da un lato di memoria di quello che è successo 80 anni fa, dall'altro di attenzione al fatto che un po' partigiani bisogna sempre esserlo». Sulla sobrietà, Sala aveva polemizzato due giorni fa e ieri ha ribadito: «Faremo il corteo come è sempre stato, io credo di essere sempre stato sobrio e lo sarò».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.