Tra Salmo e Noyz c'è Dario Argento. "Ci siamo presi bene"

Oggi funzionano le collaborazioni. Nelle singole canzoni si chiamano "feat" e ormai sono ovunque

Tra Salmo e Noyz c'è Dario Argento. "Ci siamo presi bene"
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Oggi funzionano le collaborazioni. Nelle singole canzoni si chiamano «feat» e ormai sono ovunque. Quando la collaborazione va oltre diventa un «joint album», ossia quindici pezzi come quelli che hanno messo insieme Salmo e Noyz nel disco Cvlt con la v al posto della u «per migliorare la ricerca su Google». Il disco, evviva!, ha un senso, ha spessore, è cattivo quanto basta cioè mai gratuitamente. Tanto per capirci, nella bruciante Anthem che apre Cvlt, i due citano a vicenda le proprie rime del passato in un gioco complice che probabilmente non ha precedenti. «Ci siamo presi bene subito» hanno detto loro due che parlano di joint album forse da troppo tempo visto che, come spiega Noyz forse scherzosamente, «qualcuno ci ha sentito parlarne».

I due, ossia Maurizio Pisciottu detto Salmo classe 1984 ed Emanuele Frasca detto Noyz Narcos classe 1979, sanno fare rap e, soprattutto, hanno la credibilità giusta per farlo: «Però abbiamo trovato l'alchimia giusta anche grazie a produttori come Lucienn, Sine, Ford78», dicono loro due prima di parlare di un piccolo grande evento a margine di questo disco: il «corto» scritto e diretto da Dario Argento (con il duo YouNuts!) che è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma. In questo «corto», nel quale compare pure Dario Argento, i due protagonisti finiscono addirittura uccisi e la loro morte non è appena accennata, è proprio «splatter» con laghi di sangue e tutti gli inevibabili annessi e connessi. «L'horror è una passione che ci unisce - dicono loro due - anche se le nuove generazioni sono meno horror di noi».

A proposito di nuove generazioni, Salmo parte dal «caso Blanco» che a Sanremo ha scatenato il putiferio sul palco, per sottolineare che di sicuro ha contato la «poca esperienza» ma probabilmente pure lui, a vent'anni, avrebbe «reagito così». Già, Sanremo. «Ho detto tante cose brutte sul Festival e sinceramente non ho cambiato idea. Amadeus, con il quale mi sono sentito, senza dubbio ha svecchiato molto il cast ma forse il Festival oggi è una sconfitta per un rapper. Il problema è tecnico, è a livello di audio». Però, a dirla tutta, non è esclusa una sua partecipazione in gara ma «forse non adesso».

Senza dubbio Salmo e Noyz, che in questo disco accolgono anche Marracash, Coez e Frah Quintale, hanno i numeri per giudicare e sono della cosiddetta «vecchia guardia», quella cresciuta facendo gavetta: «Mi dispiace che i pischelli di oggi siano impreparati quando si trovano a esibirsi all'improvviso davanti a 20mila. Geolier ad esempio canta bene tutte le barre, altri no». Alla fine, come dice Salmo che si è esibito al Marrageddon davanti a 85mila persone, «quelli che fanno il lavoro bene sono i più grandi». Come dargli torto.

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