Cina sempre più ingorda. Adesso Pechino vuole un secondo salone nautico, dopo quello di Shanghai. Ma non un salone qualsiasi, bensì una rassegna che stupisca il mondo. E sembra che laggiù facciano sul serio mentre qui da noi si gioca a rimpiattino tra leggi, leggine, supertasse, balzelli vari e bastoni tra le... eliche. Che girano... girano... girano... Fino all’esasperazione di chi vede, giorno dopo giorno, le proprie aziende in difficoltà sempre più gravi.
Nei giorni scorsi, infatti, Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina-Confindustria Nautica, e Qiang Liao, direttore generale del Department of Industry and Information Technology della provincia di Hainan (Dih), hanno siglato a Genova un protocollo d’intesa per la realizzazione di un salone nautico a cadenza annuale nella provincia di Hainan. La prima edizione è prevista per il 2013.
Più in particolare, l’accordo prevede, oltre alla consulenza di Ucina per l’organizzazione della nuova rassegna nautica, il supporto dell’associazione alle autorità locali per lo studio e la redazione della regolamentazione tecnico-giuridica delle imbarcazioni e delle navi da diporto, comprese quelle destinate ad uso commerciale (charter), la definizione di possibili collaborazioni relative alla progettazione e realizzazione del sistema delle marine della provincia di Hainan e la promozione di incontri B2B tra gli associati Ucina e investitori cinesi interessati a fruire delle opportunità offerte dal protocollo.
La definizione degli accordi operativi, e più in generale di tutti i dettagli, verrà affidata a un gruppo di lavoro bilaterale Ucina-Dih che sarà costituito a breve e alle cui sedute, previste sia in Italia sia in Cina, potranno partecipare in veste di osservatori anche i rappresentanti di aziende, enti ed associazioni sia italiani sia cinesi.
«Questo protocollo d’intesa - ha detto Anton Francesco Albertoni - nasce con l’obiettivo di fornire un contributo concreto all’industria nautica nazionale nella ricerca di nuove opportunità di business in un mercato dalle importanti prospettive di crescita come quello cinese. Si tratta di un segnale importante dell’interesse delle autorità cinesi per il comparto nautico italiano, il cui valore e unicità rispetto ad altre industrie mondiali lo rendono prioritario e sinergico allo sviluppo turistico e industriale in Cina».
«Ritengo l’incontro molto positivo - ha aggiunto Qiang Liao - Per noi è un eccellente presupposto per le iniziative che si potranno concretizzare tramite l’accordo siglato con Ucina: le aziende italiane sono e saranno le benvenute ad Hainan».Così mortificate in patria, le nostre imprese nautiche «sono e saranno le benvenute in Cina». Laggiù hanno capito l’importanza di questo settore. Si spera non imparino troppo in fretta il fai da te.
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